SOTTIL: “Mie idee simili a quelle di Simeone. Preferisco giocare a quattro dietro. Giocatori con personalità prima di tutto”

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Andrea Sottil

Riportiamo l’estratto di un’interessante intervista di Andrea Sottil, futuro allenatore del Catania, risalente al 2016 su iogiocopulito.it e focalizzata sulla sua idea di calcio:

“Mi è sempre piaciuta l’idea, anche quando giocavo, di comandare un gruppo. In campo, facendo un ruolo di centrale di difesa che era molto tattico, soprattutto con l’avvenire della zona in cui sei sempre portato a guidare una linea, io ero colui che dettava i tempi. E’ sempre stata la mia forza e mi ha sempre affascinato l’idea di dettare i tempi anche dalla panchina. Inoltre, adoro stare sul campo. Durante il mio ultimo anno da calciatore ad Alessandria ho fatto velocemente i corsi, avevo le idee chiare. Così è arrivata la prima grande possibilità col Siracusa. Avevamo messo insieme una squadra sulla carta formata da buoni giocatori ma provenienti da stagioni difficili, ragazzi che cercavano rivincite. Per prima cosa abbiamo costruito una squadra di uomini veri, poi è diventata una squadra forte anche tecnicamente”.

“Sono innamorato della Sicilia e con la gente il rapporto è incredibile. Non ho un modulo prediletto. Come dice bene Allegri “intanto prendiamo giocatori bravi, con qualità e soprattutto personalità”. Io guardo molto l’aspetto della personalità, mi serve capire prima di tutto che uomini ho a disposizione, per me è basilare. Non sono fissato su un modulo, dipende dai giocatori. In base alle loro caratteristiche si decide. Posso dire che prediligo la difesa a 4 e non a 3. Per costruire un impianto difensivo, infatti, secondo me è meglio giocare a quattro. Il calcio che piace a me è fatto di intensità. Voglio che la mia squadra giochi in profondità, che vada presto in verticale; il palleggio va bene ma non deve essere esasperato. Bisogna andare velocemente alla conclusione. Anche in allenamento chiedo tanta intensità. Le mie idee sono simili a quelle del ‘Cholo’ Simeone. Adoro la grande compattezza difensiva e le ripartenze della sua squadra. Ok il tiki taka, però il calcio deve essere più che altro pratico. E’ ovvio che poi una squadra debba saper interpretare varie fasi di una partita, non essere monocorde. Bisogna saper essere camaleontici in una stagione e all’interno di una stessa gara”.

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