Cosentino di nascita, l’ex centrocampista di Catania e Cosenza Salvatore Miceli non può non fare il tifo per il Cosenza in ottica Play Off. Ma lui è rimasto molto legato anche alla piazza rossoazzurra. La nostra redazione lo ha sentito telefonicamente, in esclusiva. Miceli spera vivamente che la finale di Pescara veda entrambe le squadre giocarsi l’ultimo posto disponibile per ottenere l’accesso alla Serie B.
Sia il Catania che il Cosenza hanno perso 1-0 le semifinali d’andata. Passivo recuperabile secondo te?
“Il Cosenza ha perso al 91′. Il portiere del Sudtirol ha salvato il risultato con un paio di ottimi interventi, ma la squadra calabrese ha giocato veramente bene. Per essere una formazione che gioca in C, ha espresso un ottimo calcio. Si vede la mano e l’esperienza dell’allenatore Piero Braglia. I rossoazzurri possiedono tutte le potenzialità per vincere i Play Off. Hanno fatto un ottimo campionato, lottando fino alla fine per provare a raggiungere la vetta del girone C. Ora c’è lo scoglio Siena da superare, avversario non poco ostico. Testa, cuore e gambe. Questi sono gli elementi imprescindibili, il cervello muove tutto. Ben venga, nel caso del Catania, il ricorso alla figura del Mental Coach in una fase della stagione in cui arrivi stanco mentalmente”.
Quanto può incidere la spinta incessante del pubblico a supporto di Catania e Cosenza?
“Potrà fare la differenza. A Catania e Cosenza si prevedono almeno 18mila spettatori, ma dove trovi una partecipazione di pubblico del genere? Al sud il calcio assume sempre un sapore particolare. Catania e Cosenza meritano altri palcoscenici, sono piazze che non possono stare in Serie C. Vorrei entrambe in finale. Anche se lì poi sarebbero dolori per me, visto che farei il tifo per il Cosenza. A Catania, però, sono stato benissimo nonostante la mia breve avventura caratterizzata da qualche vicissitudine particolare. Catania e Cosenza sono tra le eccellenze delle tifoserie del Sud, gente calorosa, attaccata ai colori, alla maglia”.
Come recuperare lo svantaggio iniziale e quanto pesano gli episodi adesso?
“Credo proprio che l’1-0 si possa recuperare. Speriamo di evitare la lotteria dei calci di rigore. Per me è fattibile recuperare lo svantaggio. Devi stare anche attento a non prendere gol. Catania e Cosenza dovranno essere bravi mentalmente. Se nei primi minuti vai a segno è tutto più semplice. Siena e Sudtirol tenteranno di fare almeno un gol in contropiede. In questa fase gli episodi fanno dannatamente la differenza. All’andata al Cosenza stava stretto lo 0-0, eppure nei minuti di recupero ha perso a causa di un errato posizionamento difensivo. Piccoli errori che si pagano, come il Catania a Siena. Sbagliare capita a tutti, l’importante è poi avere la concentrazione giusta e rimediare. Adesso bisogna abbandonare quel che è stato pensando unicamente a questi 90 minuti da vincere”.
Mister Lucarelli era molto rammaricato per la sconfitta di Siena. Cosa gli suggeriresti di fare in vista del match di ritorno?
“Lucarelli ci tiene a vincere. Guardate cos’ha fatto il fratello, riportando il Parma in A. Sono persone vere, molto dedite al lavoro. Cristiano sta dimostrando tutto il proprio valore, non necessita dei miei suggerimenti. Aveva una grandissima personalità da calciatore, basta trasmettere questa alla squadra che darà tutto il possibile. Si parte in salita, però se dovesse arrivare la vittoria ci sarebbe ancora più gusto in finale”.
Si ringrazia Salvatore Miceli per la gentile concessione dell’intervista
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