Curiosa intervista di Matteo Pisseri, estremo difensore del Catania, nel corso della trasmissione televisiva Piacere Calcio Catania su Ultima Tv. Pisseri sottolinea le principali annotazioni tecniche che riguardano il rapporto con i compagni di reparto ed i pali, soffermandosi anche su alcuni particolari riferiti all’esperienza in rossoazzurro. Queste le parole di Pisseri evidenziate da TuttoCalcioCatania.com:
“Il mio rapporto con la porta? I pali sono miei alleati se la palla non entra. E’ una zona da proteggere. Dobbiamo avere un buon rapporto per forza. Quale la conclusione che considero imparabile? Il tiro forte angolato da posizione centrale. Con lo specchio di porta aperto per un attaccante c’è poco da fare. Quali le parole chiave da utilizzare nel rapporto tra me ed i compagni di difesa? ‘Uomo’, ‘solo’, ‘sali’, ‘scappa’, ‘lascia’, ‘mia’. Soprattutto le ultime due perchè nascono da situazioni in cui, a volte, ci si complica la vita con l’attaccante che frega sia il portiere che il difensore. Bisogna rischiare meno possibile in area. O il portiere esce in anticipo, oppure il difensore butta via senza rischiare. Poi bisogna vedere anche quanto l’attaccante è lontano dal difensore. Ogni azione va valutata in modo diverso”.
“Sulle punizioni meglio avere una barriera nutrita? Una barriera giusta. Nè troppo corta, nè eccessivamente lunga. Se non vedi il pallone sei spacciato. Meglio, se devo scegliere, un pò più corta perchè hai la possibilità di vedere la palla, anche se ultimamente gli avversari si mettono davanti appositamente per togliere la visuale al portiere. Falli dentro l’area? All’interno dell’area piccola il portiere non può essere toccato, ma ci sono arbitri che non fischiano e ti fanno un pò arrabbiare perchè se la regola è quella il portiere va tutelato”.
“I portieri migliori della storia rossoazzurra? Penso a Bizzarri e Carrizo, entrambi hanno fatto molto bene. La mia parata più bella ed importante con la maglia del Catania? Contro la Reggina in casa, quest’anno, ho effettuato l’intervento più importante, nel contesto di una partita che meritavamo di vincere 4-0. Pareggiare quella gara sarebbe stato veramente deleterio. Ci avrebbe ammazzato più che a Monopoli. La parata più bella, invece, direi quella di Cosenza quest’anno o su Reginaldo della Paganese la scorsa stagione nel primo tempo”.
“Portieri sempre più dal fisico possente ma anche rapidi? Grazie alle tecniche d’allenamento, oggi si riescono a trovare in giro portieri alti e muscolosi ma allo stesso tempo veloci. Una volta era difficile. Ci sono estremi difensori alti ma anche bassi tipo Casillas e Valdes, ma soprattutto in Spagna si trovano questi portieri. Cosa penso quando viene fatto il nome di Brignoli? Al gol spettacolare che l’estremo difensore del Benevento ha realizzato contro il Milan agli ultimi secondi con la maglia del Benevento”.
“A Catania non ho ancora parato un rigore. Gli avversari ne hanno sbagliati un paio, ma senza che io toccassi il pallone. Quando si sbaglia il rigore, comunque, c’è ugualmente un pò di merito del portiere. Se riesce a stare all’impiedi fino all’ultimo un pò influenza l’attaccante, costretto ad angolare di più il pallone. Se preferirei realizzare un gol o parare un rigore decisivo? Bellissimo anche segnare, ma solitamente in questi casi lo faresti per andare a pareggiare. Se servisse un punto sarebbe stupendo, mentre se si rendesse necessario vincere meglio parare un rigore che consegna tre punti alla tua squadra”.
“Se Catania è da considerarsi a tutti gli effetti la mia dimensione? Ritengo che Catania sia la dimensione per chi è ambizioso, vuole mettersi in gioco, dare il massimo e lottare. Io mi ci ritrovo perfettamente in queste caratteristiche. Per cui la risposta è affermativa. Catania rappresenta la mia dimensione”.
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