Che sia uno dei giocatori-simbolo della storia del Catania è cosa arcinota. Giovanni Marchese ha vissuto anche le emozioni di calcare da protagonista l’importante palcoscenico della Serie A in casacca rossoazzurra. La maglia rappresentativa della città dell’Elefante racchiude un’importanza notevole per il ragazzo di Delia che ha sviluppato, ormai, un rapporto di pelle con il Catania. Non potrebbe essere altrimenti.
Qui è cresciuto dal punto di vista calcistico ed umano, vivendo le emozioni più intense della propria carriera. Per lo più da siciliano, quindi con una soddisfazione doppia. Marchese porta sempre con sè il pensiero dei momenti esaltanti vissuti alle pendici dell’Etna. Uno su tutti, datato 28 maggio 2006. Catania-Albinoleffe, un evento autentico per la città di Catania con gli spalti dello stadio “Angelo Massimino” gremiti in ogni ordine di posto per spingere la squadra verso la tanto attesa promozione in Serie A.
Marchese era lì, scese in campo dal 1′ venendo sostituito da Rocco Sabato al minuto 84. Adrenalina a mille, tensione elevatissima scaricata per intero quando, al triplice fischio dell’arbitro, il Catania festeggiò la conquista dei tre punti spiccando il volo verso il paradiso calcistico. Gioia difficile da descrivere a parole nell’anno in cui Marchese militò per la prima stagione in rossoazzurro. Adesso, a distanza di 12 anni, uno dei leader del Catania attuale sperare di rivivere quei momenti indelebili abbandonando l’inferno della C.
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