LUCARELLI: “Non ho mai attaccato i tifosi. Stiamo tutti uniti, voltiamo pagina. Emotività positiva e negativa. Quando saliremo su quel carro ci faremo due risate”

0
433
Cristiano Lucarelli

Intervento di mister Cristiano Lucarelli in Sala Stampa. Conferenza fiume, facendo anche chiarezza su alcuni aspetti. Ecco le parole di Lucarelli evidenziate da TuttoCalcioCatania.com:

“Sono stati gli episodi a condannarci. Questi determinano i risultati, sia in una buona che cattiva prestazione. Mi rendo conto che dal punto di vista del tifoso e del giornalista si analizzi in primis il risultato per tracciare un giudizio. Noi valutiamo invece le prestazioni, dove migliorare e da dove ripartire. Secondo me con la Juve Stabia per 95′ abbiamo giocato negli ultimi 30 metri. Occasioni ne abbiamo avute ma non siamo riusciti a buttarla dentro. Se devo parlare della grande prestazione del Trapani, ricordo un’occasione di testa nel primo tempo e due gol nella ripresa arrivati per errori nostri, poi abbiamo cercato in tutti i modi di recuperare ed è esistito solo il Catania a cui è mancato il colpo del cazzotto per cambiare l’esito del derby. A Matera, contro un avversario quarto in classifica per numero di punti conquistati con una squadra che pratica calcio offensivo, guidata da un allenatore esperto e vincente per la categoria, abbiamo costretto i lucani a cambiare e snaturare le loro caratteristiche, giocando prevalentemente in contropiede. Alla fine il pareggio non ci sarebbe servito ugualmente, sapendo del 2-2 di Trapani potevamo solo giocare gli ultimi minuti d’assalto provando ad infliggere il colpo del ko. Il Catania di Matera nel primo tempo mi ha ricordato Reggio Calabria. Una volta sbagliamo il cross, una volta l’ultimo passaggio, il portiere avversario ci regala il pallone e noi glielo restituiamo… Non abbiamo inflitto il colpo del ko nelle partite cruciali”.

“Capisco la rabbia per una sconfitta, ma la realtà dei fatti è che gli episodi non ci sono stati favorevoli. Un conto è andare in vantaggio nei primi minuti, un conto è andare in svantaggio su un errore nostro dove non abbiamo fatto la marcatura preventiva su Di Livio. Inoltre non cerco alibi ma dico la verità, se facciamo finta che il Catania dal punto di vista arbitrale non abbia subito dei torti arbitrali gravi a me va bene. Però io ricordo una stampa che insorgeva compatta in casi del genere. Datemi i due punti di Bisceglie, tre col Matera e vediamo che la squadra sarebbe arrivata all’ultima curva in una certa maniera. Io avevo creduto che il campionato non fosse perso perchè ho sempre combattuto nella mia vita, nessuno mi ha mai regalato niente. Non ho smarrito l’ottimismo e la positività anche quando il distacco dal Lecce era ampio. All’ultima curva ci siamo arrivati, purtroppo ci è mancato lo sprint decisivo”.

“Cambiare l’atteggiamento tattico? Noi abbiamo lavorato sul 4-3-3 ed il 3-5-2 quest’anno. Moduli che ci hanno portato a lottare con due squadre forti come noi fino alla penultima giornata per la promozione diretta. Abbiamo il dovere di esaminare tante situazioni. Con squadre di medio-alta classifica schierate con il 3-5-2 il Catania ha fatto qualche fatica utilizzando il 4-3-3. Con formazioni di medio-bassa classifica tutto sommato è andata bene. I Play Off sono una competizione del tutto diversa ed anomala. Ogni squadra che arriva in griglia porta poco di quel che è stato l’andamento della stagione, perchè non fai nessun calcolo. Ogni partita è questione di vita o di morte. O si prosegue o si va a casa. Troveremo avversarie che se la devono in qualche maniera giocare. Se noi riuscissimo ad arrivare secondi ci basterebbero una vittoria e 3 pareggi. Altrimenti due vittorie e quattro pareggi da terzi. Trovando squadre forti dovremmo portare degli accorgimenti laddove si capisce che potrebbero esserci problemi ad affrontare un avversario con determinate caratteristiche. Giusto che anche noi valutiamo la tipologia della squadre che incontreremo e quale modulo adottare sulla base delle loro caratteristiche e le nostre. Dobbiamo essere bravi a limitare i nostri difetti, valorizzando al massimo i pregi”.

“Non è mai stata abbandonata l’idea di tornare a giocare con il 3-5-2. Io ho seguito tutte le gare del Parma lo scorso anno. I ducali, pur non giocando bene, sono stati molto concreti vincendo gli spareggi. In Serie B lo stesso Parma non esprime un gioco notevole ma potrebbe strappare il pass per la promozine in A. Il Venezia concede pochissimo, pur non entusiasmando in termini di gioco. Noi dobbiamo preparare ogni partita con la massima pignoleria, senza tralasciare niente. In questo serve la collaborazione massima dei nostri calciatori. Non addormentandoci in certe certe situazioni come accaduto a Matera. I particolari fanno la differenza. Semenzato? L’ho visto la scorsa stagione ai Play Off, faceva su e giù arando il campo. Può darsi che sia uno di quelli che abbia sofferto di più certe situazioni psicologiche. Semenzato l’ho voluto prendere subito, ci servirà agli spareggi. Il giocatore non è una macchina. Ha una testa, una psicologia. Ho dato minutaggio anche a lui, tutti sono potenziali titolari in questo Catania e l’ho sempre detto. A Matera è subentrato al posto di Esposito perchè Mirko era in calo”.

“Mi auguro che la squadra superi la delusione della mancata promozione diretta. Domenica c’era ancora un pò di delusione, ma dobbiamo svoltare e guardare avanti, smaltendola quanto prima. Non stare più a piangere sul latte versato, purtroppo non si può tornare indietro. Cerchiamo di prendere quel che di buono c’è stato, eliminando quanto di meno buono. Ogni situazione deve farci crescere. Resta un grande campionato disputato, riconosciuto da parte di tutti a livello nazionale, meno a livello locale. Dobbiamo resettare completamente dal punto di vista mentale e fisico perchè il Catania ha speso tantissimo rincorrendo tutto l’anno i salentini. Ora c’è bisogno di tirare il fiato. Le scelte di Matera sono state fatte anche in virtù della necessità di recuperare qualche giocatore che si è difeso la maglia da titolare in maniera meritata e fare rifiatare qualcuno. Noi vogliamo arrivare ai Play Off avendo pienamente a disposizione tutti i giocatori. Ho ruotato tutti, dalle venti alle 30 partite. Sono stato coerente con quello che ho sempre detto dicendo che questa squadra possiede in rosa 24 titolari”.

“Mi sono azzardato a dire, a caldo, che forse col Trapani ci possa essere stata un pò di emotività dovuta ad una cornice di pubblico eccezionale. E’ un pò delicato per me affrontare questo argomento, non volevo attaccare i tifosi. Da calciatore ho giocato con calciatori bravi e di medio livello. Non posso dire chi, ma uno di questi lo vedevo durante la settimana e mi chiedevo come facesse a non giocare in un top club europeo. Era impossibile andarlo a prendere. La domenica eravamo convinti che ci facesse vincere, invece il giorno della gara era spento. Ci sono giocatori della domenica e giocatori del giovedì, dico sempre. Questo perchè l’emotività esiste dappertutto. Ci sono due facce. La fase positiva che sul 2-0 o 3-0 ti consente di fare tutto alla grande. Poi c’è quella emotività negatività che ti porta a fare fatica alle prime difficoltà. Noi spesso in casa abbiamo preso due cazzotti. A quel punto non è facile recuperare. Sono convinto che l’emotività negativa ci abbia giocato un brutto scherzo. Ci sta. Non mi sono permesso di offendere i tifosi che sono stati eccezionali. Ricordo Italia-Francia, qualificazione agli Europei, io davanti a 85mila spettatori sono entrato a 20′ dalla fine, sembrava di non avere mai giocato a calcio. Vedevo Barthez, Thuram e mi chiedevo cosa ci facessi lì in mezzo a tanti campioni. Eppure avevo fatto 75 gol in campionato in tre anni. Emotivamente, appena sono entrato in campo, ha prevalso l’emotività negativa. Non me la sono fatta sotto ma non mi sentivo a mio agio. Poi, pian pianino, mi sono sciolto. L’emotività nel calcio esiste. Quanti ragazzi studiano tanto e poi all’esame fanno scena muta? Non è neanche semplice giocare quasi sempre dopo il Lecce. Il Catania degli ultimi 70′ col Trapani, non era quello della prima mezz’ora. Non è un caso se nel calcio esiste la figura del mental coach per gestire tali situazioni. Io preferisco togliere la squadra dal diluvio universale mettendomi in prima linea. Perchè ha dei risvolti positivi lasciare la squadra tranquilla anche di fronte ad una prestazione non all’altezza”.

“Io cambio spesso la formazione? Non è vero. Solo quando c’erano tante partite da giocare in settimana. L’intelaiatura della squadra è stata sempre la stessa. Dobbiamo capire che siamo forti. Negli ultimi 30 metri serve maggiore spensieratezza e responsabilità nelle giocate, a prescindere dalle caratteristiche dell’avversario. Io col Trapani avevo detto alla squadra che Pagliarulo, Drudi e Fazio andavano aggrediti in velocità negli spazi. Volevamo tirarci appena 10 metri più indietro perchè a centrocampo avremmo potuto fare fatica, pensando di fare uscire le nostre mezzali con Barisic e Manneh pronti farsi trovare sulla traiettoria di passaggio. Così abbiamo preparato la gara. Evacuo è stato bravissimo a difendere palla, dando il tempo alle loro mezzali di trovare la giocata giusta per farci male sfruttando i lanci lunghi. E’ sintetizzata in questo la prova del Trapani, ma secondo me non c’è stata partita coi granata sia all’andata che al ritorno. Eppure resto con zero punti in tasca”.

“Il Rende ha vinto spesso in trasferta. Questo rappresenta già un bel campanello d’allarme che deve tenerci tutti svegli, non stressati. Credo che i ragazzi abbiano tutta la voglia di chiudere il campionato in una certa maniera. Fare 70 punti è tanta roba, il nostro percorso merita di essere concluso bene. Ce lo meritiamo per le giuste critiche prese, per il lavoro svolto, le difficoltà incontrate ed i sacrifici fatti. Non ne faccio una malattia se arrivo secondo o terzo. Conta più d’ohni altra cosa risolvere i problemi psicologici. Comunque arrivando secondi staremmo fermi 24 giorni, non pochi. Ogni cosa ha i suoi pro e contro. Vogliamo battere il Rende, al di là del modulo utilizzato. Giriamo pagina. Ci è sfuggita la vetta, bisogna fare i complimenti al Lecce perchè siamo uomini di sport. Nella mia vita ho perso spesso, perdere fa male ma ormai è andata. C’è da preparare una nuova competizione. Un qualcosa che esce dalle logiche del campionato. E’ tutta un’altra situazione. Vince chi ha la possibilità di arrivare all’appuntamento con tanto entusiasmo. Quello dobbiamo ritrovare, tutti insieme. Poi per le critiche il riferimento sono io. Ho preso un impegno coi tifosi a fine torneo. Per la squadra la faccia ce la metterò sempre io, come ho fatto a Monopoli chiedendo scusa a tutta Catania. Io non vado mai a salutare i tifosi, è giusto che lo facciano i ragazzi. Perchè l’allenatore non deve pensare al proprio orticello, ma difendere i giocatori in campo. Del resto dalle loro gesta passano le fortune dell’allenatore. I protagonisti sono i calciatori, il tecnico deve essere una rassicurazione per i giocatori. Io alleno la squadra, esistono allenatori che hanno fatto carriera allenando i giornalisti. Un giorno sono convinto che mi apprezzerete molto di più di oggi. Ho pregi e difetti, come tutti, ma quando ci sono gli schiaffi da prendere io sono il primo. Poi quando alla fine monteremo su quel carro ci faremo due risate”.

“Russotto? Ho chiesto fortemente che rimanesse in estate. Sappiamo come va gestito. Finora è stato utilizzato a piccole dosi e c’è un motivo legato alle condizioni fisiche. Serve calma, anche Rossetti deve ricondizionarsi dopo tanti mesi di stop. Speriamo che abbia il tempo di rimettersi a posto fisicamente, come spero di recuperare Caccavallo, giocatore perfetto per il 4-3-3. Purtroppo la sfortuna ce l’ha tolto. Se ho pensato ad un mio eventuale esonero domenica? Sapevo che qualcuno lo avrebbe scritto e l’ho presa a ridere. Non avevo la certezza di arrivare all’ultima giornata di campionato in panchina, da anni il Catania non puntava su un allenatore dall’inizio della stagione. Sono arrivato in fondo e già questo è motivo d’orgoglio, un grande premio (ride, ndr). Siamo uno dei migliori Catania in termini di punti conquistati, questo ha un bel valore al di là di tutto. Siamo tornati a lottare per i piani alti. Poi che ci siamo arrivati con un allenatore giovane che deve crescere e maturare ancora tanta esperienza, vale ancora di più. Io mi sento a tutti gli effetti un aspirante allenatore. Comunque vada per me questa stagione è di grande crescita sotto ogni punto di vista. E’ molto intrigante e bello allenare il Catania ma anche difficile. Futuro? Ho un contratto fino al 2019. Qualche squadra di A mi ha chiamato per chiedere informazioni su alcuni giocatori, quindi vuol dire che la nostra stagione è stata importante. Abbiamo bisogno di stare tutti uniti. Io sono aperto a qualsiasi confronto”.

***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***