Curiosa intervista di Edoardo Blondett, difensore del Catania, in occasione di Piacere Calcio Catania, format ufficiale della società rossoazzurra in onda su Ultima Tv. Queste le parole di Blondett evidenziate da TuttoCalcioCatania.com:
“Origini del mio cognome? Innanzitutto si pronuncia con la doppia ‘t’ finale. Avevo degli avi nativi di Marsiglia che poi si sono trasferiti a Genova. Uno di questi ha conosciuto una donna genovese, la mia bisnonna, e dal ì è andata andati avanti la generazione. C’erau n dibbio tra Edoardo e Gianluca, alla fine ha prevalso il primo. Tutti mi chiamano Edo. Solo mia madre, mia sorella e mio padre si rivolgono a me con il nome completo. Ho 26 anni ma mi sento vecchio, ho anche qualche capello bianco che me lo ricorda purtroppo. Genovesi tirchi? Un pò vero. Siamo parsimoniosi dai, più che spilorci. Magari prima di tirare fuori un euro ci pensiamo un pò più degli altri”.
Io genovese sponda Sampdoria o Genoa? Sponda blucerchiata. Da piccolo mio padre mi ha trasmesso questa passione per la Samp. Marassi è uno dei campi più belli d’Italia, stile inglese. Ma anche quella del Genoa è una tifoseria calda. E’ molto emozionante giocare a Genova. Cosa mi fa incavolare di più del calcio? Forse gli arbitri, che hanno spesso una visione diversa da noi calciatori. A volte ti chiedi come cavolo è possibile che il direttore di gara sia in disaccordo con te. Può rivelarsi un distruttore di sogni. Mi piacciono, invece, le emozioni che vivi in campo. Rendono il calcio lo sport più bello del mondo”.
Se sono uno più di cuore e pancia o testa? Cuore e pancia, essendo abbastanza emotivo. Anche a livello agonistico sono stato sempre molto competitivo, mi metto in gioco qualunque cosa faccia. Un pò di testa però credo di averla, cerco ogni tanto di equilibrare il tutto con sprazzi di lucidità. Da quale tecnico mi piacerebbe essere allenato? Ce ne sono tanti. Uno è Zidane. Mi affascina perchè possiede carisma, ha fatto una carriera di prestigio. Cito, poi, Guardiola perchè ha rinnovato un pò il calcio dando un’impronta diversa. Mi piacerebbe capire come la pensa e ti può fare crescere”.
“Passione extra quando stacco con il calcio? Al ritorno a Genova non sto un attimo chiuso in casa, preferisco uscire con gli amici, mangiare bene, cercare sempre qualcosa di nuovo piuttosto che giocare alla Playstation. Catania che città è? Come più volte detto, somiglia a Genova. Nella fisionomia della città con il mare, il porto. Genova si schiaccia tra mare e colline, a Catania salendo c’è l’Etna. Per il resto, il sud è sempre diverso dal nord dove siamo più freddi. Qua la gente si apre molto più facilmente, l’ho riscontrato immediatamente”.
“Come mi comporterei in caso di gol nella finale Play Off? Non succede, ma se succede… ovviamente questo è un modo di dire. Diciamo che ho sognato tante volte un episodio del genere. Spesso sono andato vicino al gol, rosicando in maniera incredibile a dire il vero. Alla fine magari tutto torna, magari si concretizzerà quella soddisfazione così grande da non capirci più niente, correndo esultante in campo senza fermarmi un attimo”.
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