BIAGIANTI: cuore e grinta da capitano, il rilancio del Catania passa anche da lui

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Marco Biagianti

Era il 14 luglio 2016 quando Marco Biagianti venne nuovamente presentato come giocatore del Catania, dopo l’esperienza interrotta nel 2013 su precisa scelta dell’allora dirigente etneo Pablo Cosentino. Un Biagianti visibilmente commosso ed emozionato nel vedere una Sala Conferenze gremita a Torre del Grifo, con indosso la sciarpa rossoazzurra. Stesse emozioni di quando raggiunse per la prima volta le pendici dell’Etna da ragazzino, stessa carica e voglia di allora. A conferma di un legame sempre molto solido con Catania e l’Amministratore Delegato Pietro Lo Monaco.

Il capitano aveva ricevuto anche altre proposte, ma alla chiamata di Lo Monaco non poteva dire di no. La possibilità di rappresentare un tassello importante nel processo di ricostruzione e rilancio del Calcio Catania lo allettava parecchio. E così, in poco tempo, mise nero su bianco sentendosi in dovere di dare una mano al club per risalire al più presto e tornare dove lo aveva lasciato. Ancora oggi il centrocampista indossa la storica casacca n.27 ed essere capitano del gruppo non è un peso, per l’onore che rappresenta e le motivazioni enormi che dà.

Trasmettendo la propria esperienza soprattutto ai più giovani. Lo scorso anno fu di transizione per i colori rossoazzurri e lo stesso Biagianti. Questa stagione, invece, è stata vissuta lottando fino agli istanti conclusivi del campionato per la conquista della vetta. Purtroppo varie occasioni sono state sciupate dalla squadra che, nel contesto di un campionato di alto livello, non ha saputo reggere il passo del Lecce. Onore e merito ai salentini, va detto con un velo di sottile amarezza e la giusta dose di sportività.

Ora le attenzioni sono interamente rivolte ad un presente che si chiama Play Off. La Serie B rimane un obiettivo ben impresso nella mente e nel cuore dei giocatori, comunque accessibile dalla porta secondaria. Crederci è un dovere e Biagianti si fa portavoce di questo messaggio di positività e convinzione all’interno dello spogliatoio. Contribuendo al rilancio di una piazza affamata di calcio vero, che vuole voltare pagina e ripristinare il sorriso.

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