MARCHESE: “Rapporto di pelle con Catania. Non era facile sostituire Vargas ai tempi della A. In futuro spero di fare l’allenatore. Serie B, ci crediamo”

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Giovanni Marchese

Appuntamento anche con il difensore rossoazzurro Giovanni Marchese, nel corso della trasmissione televisiva Piacere Calcio Catania, su Ultima Tv. Queste le parole del giocatore evidenziate da ‘TuttoCalcioCatania.com’:

“Rapporto di pelle con il Catania che è stato, è e sarà sempre nel mio cuore. Mi ha fatto crescere dal punto di vista calcistico ed umano. Essendo siciliano è una doppia soddisfazione per me indossare la casacca rossoazzurra e sono cresciuto con l’intento di migliorare sempre tecnicamente, anche a 40 anni. Porto dentro tanti bei momenti e ricordi. Catania-Albinoleffe la partita più significativa che ha sancito la promozione in A. L’esordio è stato un altro momento incredibile non essendo abituato a giocare davanti a tanti tifosi. Tornando in Sicilia ho fatto la scelta migliore della mia vita. Ho anche la fortuna di giocare davanti alla mia famiglia, ricavando uno stimolo in più”. 

“I mie gol preferiti in rossoazzurro? Li ricordo tutti. In particolare quello col Novara, con Montella in panchina. Tiro al volo sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto da Lodi. Sicuramente una delle più belle realizzazioni. Ho sostituito un giocatore molto importante come Vargas ai tempi del Catania in A, non era facile ma penso di non averlo fatto rimpiangere. Ho disputato tutti i campionati professionistici più importanti, spero di tornare quest’anno in B. Siamo una squadra matura, che vuole la promozione prima possibile, magari attraverso la conquista della vetta. Ci crediamo”. 

“L’esperienza al Torino? Ho portato avanti un bel percorso. Ero molto felice quando seppi di sostenere il provino col Torino e di essere stato preso, ma al tempo stesso triste perchè sapevo che sarebbe stato pesante rimanere lontano dalla famiglia. Non so se oggi, ripensandoci, avrei fatto la stessa scelta. La famiglia mi ha sempre supportato, dandomi la forza per andare avanti e rendendomi il Marchese che sono adesso. Il mio bimbo? Mi piacerebbe che giocasse a calcio, ma è una strada molto lunga da percorrere. Per adesso preferisce i cartoni al calcio”. 

“Cosa non dovrebbe mai accadere in campo ed all’interno di uno spogliatoio? Sul rettangolo di gioco non ha senso farsi buttare fuori per protesta. Non mi è mai piaciuto perchè lasci la squadra in inferiorità numerica e non è bello davanti ai tifosi. Nello spogliatoio, invece, non bisogna mai essere presuntuosi. In passato ne ho incontrati di giocatori così, che non sono un felice esempio per i giovani”. 

“I moduli? Contano e non contano. Sono importanti, ma anche come li interpreti. Con la giusta determinazione, cattiveria ed intelligenza. Cosa c’è di bello a Delia? Il paesino in cui sono nato è molto grazioso. C’è un dolce tipico buonissimo, la Cuddrireddra, le persone sono splendide e le campagne bellissime, si respira aria pura. Io sono profondamente legato alle tradizioni. Mio futuro da allenatore? Non è facile ma spero di poterlo fare ed eventualmente trasferire la mia mentalità ai calciatori”.

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