LUCARELLI: “Col Trapani finale di Coppa del Mondo. Lunedì punto sui senatori, spero che l’arbitro non sbagli. La gente mette il Catania davanti a figli e parenti! Voglio la B”

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Cristiano Lucarelli

Conferenza stampa a Torre del Grifo. Parla il tecnico rossoazzurro Cristiano Lucarelli, in vista dell’atteso derby col Trapani. Ecco le parole di Lucarelli evidenziate da TuttoCalcioCatania.com:

“Concentriamoci sul nostro impegno, determinante ed importante intanto per blindare il secondo posto, passaggio obbligato. Poi, eventualmente, ci giocheremo tutte le nostre chance per la vetta nelle ultime due. A quel punto inizierebbe per noi un mini campionato da 180 minuti, ma dobbiamo pensare solo al Trapani adesso. Il secondo posto sarebbe un obiettivo intermedio, successivamente proveremo a centrare l’obiettivo grosso proseguendo un percorso a tappe.  

“Il Trapani è una squadra forte, tutti la davano giustamente tra le papabili al salto diretto di categoria. Calori ha fatto un lavoro eccezionale, la società gli ha dato la possibilità di proseguire il buon lavoro precedentemente sviluppato nonostante la retrocessione. Hanno molti giocatori bravi e anche di categoria superiore. I risultati raggiunti dai granata sono stati importanti, l’allenatore è esperto e bravo, in una qualità globale di squadra il Trapani eccelle sui calci piazzati segnando tantissimi gol tramite corner e punizioni laterali. Eccelle anche nelle individualità, soprattutto in avanti, con gente che potrebbe giocare con scioltezza in B. Anche noi abbiamo giocatori da B, quindi sarà una bella sfida. All’andata il risultato secondo me non è stato veritiero, causa decisioni arbitrali che hanno pesato molto come anche in altre gare. Spero che stavolta non ci siano errori dell’arbitro che possano condizionare la partita”.

“La Juventus a Madrid ha rischiato di passare il turno, abbiamo visto la Roma. Paradossalmente quando una squadra ha un risultato solo a disposizione, come nel caso del Trapani, secondo me hai dei vantaggi perchè mentalmente non fai calcoli. Ma penso anche al fatto che non parcheggeranno un pullman davanti alla porta come ha fatto la Juve Stabia, sulla carta troveremo più spazi e potremmo approfittarne. Come stiamo? Bene sotto ogni punto di vista. Non è facile realizzare filotti importanti. Noi vogliamo giocarci tutte le nostre carte fino alla fine, la mia squadra sta diventando caratterialmente forte. Lo dobbiamo ai nostri tifosi, alla nostra piazza”.

“Cambiare la formazione degli ultimi tempi? Difficile, però teniamo conto della qualità e delle caratteristiche dell’avversario. Il Trapani applica un 3-5-2 mascherato con Marras che partecipa maggiormente alla fase offensiva e la difesa che tende a passare a quattro. Sono molto elastici, noi dovremo esserlo altrettanto avendo gli interpreti per farlo e tante soluzioni. Stiamo lavorando tanto soprattutto sui piazzati, che potrebbero aiutarci incredibilmente a risolvere varie situazioni. Ricordo il Catania di Zenga. Bisogna attaccare la palla con una certa cattiveria, in questo il Trapani è molto bravo. Anche in una giornata storta con queste qualità sui piazzati si può fare bene. Già all’andata abbiamo pagato tali situazioni. Dovremo fare in modo di concedere meno calci piazzati possibili lunedì”.

“Polito? Quel che dovevo dirgli, l’ho comunicato nel sottopassaggio. Ooteva rispondermi in quell’occasione, anzichè farlo a mezzo stampa. Lui sa cosa gli ho detto. Per quanto riguarda le lamentele arbitrali del Trapani, non ho la possibilità di seguire le disgrazie arbitrali altrui perchè spesso devo fare i conti con quelle del Catania. Il nostro cammino è fortemente condizionato da grossi errori arbitrali. Se penso a Trapani all’andata, Bisceglie e col Matera il gol annullato a Curiale nettamente regolare devo considerare che ci mancano 7 punti e mi fermo solo a questi episodi. Con un dossier sarebbero molti di più. Ma a fronte dei tanti errori arbitrali, noi i punti ce li siamo sempre sudati. Io a memoria non ricordo episodi dubbi a favore del Catania. E lo dico con grande orgoglio. Perchè vuol dire che i ragazzi stanno disputando un grandissimo campionato”.

“Con la Juve Stabia negli ultimi 20 minuti siamo rimasti a difendere con 1 o 2 uomini, questo col Trapani sarebbe mortale. Qualora non fossimo in vantaggio negli ultimi minuti, dovremo mantenere comunque il giusto equilibrio. Facendo di tutto per vincere ma anche stando attenti a non subire un ko perchè se no si rischia di perdere capra e cavoli. Il verdetto del campionato? Ci davano per morti, aspettiamo. Noi, il Lecce ed il Trapani siamo a pari livello secondo me, ognuna con caratteristiche diverse. Poi il torneo lo vincerà chi è stato più bravo lungo il percorso”.  

“Fa piacere avere cambiato una mentalità in trasferta rispetto al recente passato. C’è un lavoro di tutti, dello staff, della squadra, della società e dei tifosi perchè anche loro ad inizio campionato soffrivano per questa tradizione sfavorevole in trasferta. Io ribadisco che fa piacere avere stabilito il record di vittorie esterne nella storia del Catania, ma spero di essere ricordato per qualcosa di più importante. Curiale? gioca a casa sua, dentro l’area di rigore. Probabilmente il mal di schiena lo limita un pò nello svariare su tutto il fronte d’attacco, questo gli dà la possibilità di essere più presente in area. E’ uno che finora nella sua carriera non ha mai raccolto quanto meritava. Quest’anno ci sta riuscendo, siamo contenti di beneficiare delle doti in fase realizzativa di Curiale e di averlo messo nelle condizioni di esprimersi su questi livelli”.

“Marchese nella sua carriera ha avuto a che fare con palloni d’oro e chi disputava la Champions spesso e volentieri. Possiede caratteristiche diverse da Porcino. Domenica su un campo dove serviva prevalentemente gente di gamba, abbiamo preferito far giocare Porcino. Lunedì, invece, il ragazzo potrebbe essere determinante a gara in corso. Penso che giocherà Marchese dal 1′, fermo restando che Porcino è un puledro che scalpita, un esterno moderno, il prototipo del giocatore ideale”.

“Abbiamo sempre fatto bene negli scontri diretti. Non soltanto a Lecce, anche a Trapani nonostante la sconfitta il Catania ha fatto la partita. Non credo che il Catania abbia fallito tutti gli appuntamenti importanti. A volte avremmo voluto ottenere risultati diversi, ma nelle partite che contavano la prestazione c’è stata. Anche il Lecce è scivolato contro determinate squadre. Noi abbiamo avuto qualche passaggio a vuoto in partite sulla carta più abbordabili. Contro la Juve Stabia ricordo un grande Catania ma anche col Matera, con il Cosenza sfiorando la vittoria dopo il doppio svantaggio, a Lecce, oppure contro una squadra attrezzata come il Siracusa sono arrivati 6 punti. I problemi sono arrivati quando abbiamo dato per scontato certi risultati, affrontando gli incontri con maggiore ansia. Ma il Catania ha sempre fatto il proprio dovere, poi l’espressione in campo non va sempre di pari passo con il risultato finale”.

“Aya e Porcino hanno recuperato. Antonio ha avvertito un fastidio al tallone durante la partita di Siracusa. Aya era diffidato ed aveva accusato un problema muscolare, quindi si è preferito non rischiarlo ma adesso è pienamente a disposizione. Di Grazia? E’ stato utilizzato un pò meno perchè forse altri hanno meritato di più di giocare. Barisic e Manneh aiutano a mantenere un certo equilibrio dopo Monopoli. A poche giornate dalla fine conta soprattutto l’interesse del collettivo. Noi possiamo anche migliorare la situazione quando effettuiamo dei cambi grazie all’organico che la società mi ha messo a disposizione. Di Grazie, Russotto, Porcino, Tedeschi, Rizzo e Bucolo possono essere cambi decisivi. Come tutti”.

“Lunedì i nostri senatori, cioè i Mazzarani, i Lodi, i Biagianti, i Marchese, i Blondett, i Curiale devono farci vincere la partita facendo un bel regalo ai tifosi. Con questo non voglio trasmettere pressione, ma si tratta di un attestato di stima nei loro confronti. Ho chiesto ai ragazzi di interpretare la gara con la stessa libertà di quando erano bambini e giocavano la domenica mattina non vedendo l’ora di giocare. Con quella passione e poca preoccupazione. Approccio sereno e basta. Perchè il calcio è fatto di attenzione, non tensione. Quest’ultima inibisce, invece l’attenzione ti fa sentire fresco, vispo. Testa solo al Trapani, lunedì è una finale di Coppa del Mondo. Deve essere una partita asettica. Nel finale di stagione, meno si brucia a livello mentale e meglio è. Poi, possibilmente vinta questa, inizierà un campionato di 180 minuti tra noi ed il Lecce. Vediamo. Dalle mie parti si dice ‘chi l’ha più lungo se lo tiri'”. 

“A Siracusa c’era la sensazione che la gara potesse essere giocata in un contesto eccessivamente tranquillo. Adesso sono più sorridente. Equilibri tattici? Con i quattro dietro e Biagianti a schermo, cinque giocatori si concentrano molto sulla fase offensiva. C’è un equilibrio sottile. Con i terzini che spingono, chiedo alle mezzali di abbassarsi. Quando i terzini sono bloccati, le mezzali giocano più vicine alle punte. Noi abbiamo sempre 5 uomini nella zona di porta avversaria, anche questo ci ha permesso di segnare tanti gol e subirne pochi”.

“A livello di Prima Squadra il Catania è la più forte che ho allenato. Penso che, comunque vada, ed io sono convinto che andrà in una certa maniera, questa è stata una grande esperienza e palestra di vita. Io dico sempre che quando uno ha fatto l’allenatore a Catania può dichiarare guerra alla Cina, perchè la piazza è veramente tosta. Ti mette alla prova sotto ogni profilo. E’ stato bello potere vivere quest’annata. Ora dobbiamo cercare di fare la parte più importante. La casa è stata costruita, manca la rifinitura. Poi se dovessi riuscire a fare quello che tutto noi speriamo, sarebbe qualcosa di veramente importante nella mia vita. Io non nascondo che da quando sono qui, il mio ultimo pensiero prima di andare a letto ed il primo quando mi sveglio è portare in Serie B il Catania. Un pensiero ricorrente da quando ho accettato questa sfida sapendo che sarebbe stata tremendamente difficile. Per un folle come me era qualcosa di attrattivo. Ho vissuto qui dentro tutto l’anno lavorando interamente per il Catania. Stamani dovevo comprare delle cose al supermercato, un tifoso voleva sapere se ce la facessimo a centrare la B. Ho capito più che mai cosa vuol dire il Catania per la gente. Un signore mi ha detto che ci sono quartieri in cui si piange davvero se il Catania perde. Oggi ho capito quanto può essere appagante vincere qualcosa qui. Come a Napoli. Darebbe delle sensazioni che ognuno di noi difficilmente ritroverebbe vincendo altrove. Qua si incarna lo spirito di un popolo che mette il Catania quasi davanti a figlioli e parenti. Io veramente chiudo gli gli occhi e dico di volere la B a Catania, me lo ripeto da dieci mesi a questa parte”.

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