LO MONACO: “Catania, equilibrio tattico trovato. Curiale mi ricorda Maxi Lopez, Barisic in crescita. Vorrei più di 15mila tifosi lunedì. Pulvirenti? Storia incontestabile…”

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Pietro Lo Monaco

Ospite di Catania Social Club, ai microfoni di Ultima Tv, l’Amministratore del Catania Pietro Lo Monaco parla del momento attraversato dai rossoazzurri, del prossimo impegno con la Juve Stabia e di molto altro. Ecco le parole di Lo Monaco evidenziate da ‘TuttoCalcioCatania.com’:

“Abbiamo mantenuto un ruolino di marcia notevole. Noi ed il Trapani siamo stati eccezionali, il Lecce fino a qualche settimana aveva fatto di più. La fortuna è stata questo momento di defaillance dei giallorossi. Momento che, peraltro, abbiamo avuto anche noi. Il 5-0 di Monopoli ha fatto meno male di qualche sconfitta in casa o del ko di Reggio Calabria maturato all’ultimo minuto nel contesto di una gara che abbiamo dominato. E’ chiaro che Monopoli ci ha portato a delle riflessioni, manifestando vicinanza al gruppo e siamo ripartiti confermando Lucarelli alla guida tecnica. Nella vita i più bravi sono quelli che si rialzano ogni volta che si cade. Noi lo abbiamo sempre fatto, ma adesso siamo diventati pian pianino squadra dimostrando equilibrio nelle due fasi con Biagianti che dà l’assistenza necessaria ad un tandem di mezzali come Lodi e Mazzarani, Blondett cuce la linea difensiva, Barisic e Manneh danno un apporto importante finora perchè sono esterni d’attacco che vanno in profondità ribaltando subito il fronte di gioco. Oggi il Catania è anche carino da vedere a tratti”.

“Il 4-3-3? E’ la nostra storia, siamo tornati a casa sotto certi aspetti.  Mancano due interpreti d’eccellenza come Russotto e Caccavallo, non va dimenticato. Abbiamo due giocatori per ruolo, forse in altri anche qualcuno in più. Lucarelli? Abbiamo sempre puntato su tecnici giovani, pieni di entusiasmo e motivazioni. Io penso che quest’annata nella carriera di Lucarelli peserà in maniera enorme. Sta seguendo un percorso che, alla fine della stagione, gli avrà dato qualcosa. Il compito di una società è anche quello di supportare l’allenatore con il confronto, noi lo facciamo sempre. Barisic? Il gol pazzesco sbagliato contro la Paganese dimostra una cosa. In altri tempi, il ragazzo sarebbe uscito dalla partita. Subito dopo, invece, con caparbietà ha ritentato e trovato la via della rete. Vuol dire che Barisic attraversa un periodo di crescita. Crescendo i singoli ne beneficia la squadra nel suo complesso”.

“Maxi Lopez? Ha contribuito a fare la storia del Catania. Inauguravo il Centro Sportivo, partivano i pagamenti con mutuo e pensavo a garantirmi la salvezza, quindi preferì non cedere Maxi Lopez ma mi pentì di non averlo ceduto di fronte a due offerte importanti, 16 milioni dal Wolfsburg e 14 dal Napoli. C’erano momenti in cui Maxi si comportava da leone, altri da gattone. Curiale somiglia a Maxi Lopez perchè è un guerriero nel DNA ma c’è anche il gattone che, a volte, tende a prevalere sul guerriero. Curiale è una punta completa, mi fa piacere che dopo due annetti un pò così si sia ripreso. E’ importante anche che lui si identifichi con la nostra gente”.

“Quali strategie in caso di promozione nel campionato cadetto? Prima bisogna arrivarci e non è semplice. Con un Catania in B non avremmo nessuna intenzione di rimanere in cadetteria. Saraniti? Mai pensato di prenderlo. In estate lo potevamo acquistare a zero ma abbiamo preferito reperire Curiale e Ripa. Quest’ultimo ha segnato pochi gol? Quando giochi con una sola punta davanti sei un pò penalizzato. E’ arrivato senza preparazione all’inizio, successivamente il suo apporto l’ha dato rivelandosi sempre un’insidia per gli avversari. La reti in carriera le ha sempre fatte. Juve Stabia? Per noi sarà la gara più difficile rispetto a Lecce e Trapani, rispettivamente impegnate contro Reggina e Virtus Francavilla. Le Vespe sono un avversario ostico che possiede le caratteristiche per mettere in difficoltà chiunque con gente che schizza via e Caserta che ha fatto un buon lavoro, ben amalgamando la squadra. Dovremo affrontarla con tutta la forza possibile. Ogni partita ha una storia a sè. La prossima gara è sempre la più importante e decisiva, noi dovremo giocarla con la giusta consapevolezza che o si fa la patria o si muore”.

“Abbiamo i mezzi per potere superare i prossimi ostacoli, dipende solo da noi. Bisogna metterci tanto cuore e tanta convinzione. Il Catania non ha l’obbligo di vincere, ma vuole vincere. E’ diverso e lo ripeto sempre. Oggi il Trapani sta un pochino più avanti tra le tre in lotta per la vetta, ma noi ci siamo. Mi aspetto più di 15.000 tifosi lunedì. Il destino è nella mani di Catania. Gli avversari devono sapere che al ‘Massimino’ giocano contro una città intera, il destino è nelle mani di tutta la città. Pulvirenti? La storia è incontestabile. Pulvirenti si è reso protagonista in negativo negli ultimi anni, ma non bisogna anche dimenticare il passato. Mi sembra che sia stato fatto un passo avanti deciso dalla proprietà ammettendo i propri errori. Non dimentichiamo che lo scorso giugno il Catania era tecnicamente fallito. Oggi se il Catania è vivo e nutre determinate ambizioni, va riconosciuto il merito del piano di ricostruzione portato avanti dalla proprietà che si è messa a disposizione”.

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