Gradito ospite di ‘Radio Studio Italia’, in collaborazione con TuttoCalcioCatania.com, l’ex attaccante del Catania Claudio Pelosi interviene telefonicamente conservando un ricordo fantastico dei tifosi rossoazzurri. Queste le parole di Pelosi evidenziate, in esclusiva, dalla nostra redazione:
E’ vero che il livello della Serie C si è abbassato?
“Sembra una frase fatta se dico che, ai miei tempi, era un campionato diverso e più competitivo. In effetti, però, forse il livello della C si è un pò abbassato rispetto al passato. Il girone meridionale, in ogni caso, è sempre stato il più competitivo”.
Stai seguendo questo finale di stagione scoppiettante nel girone C?
“Sì, lo sto seguendo molto. Tanti tifosi mi scrivono e sono fantastici. Nonostante siano passati tanti calciatori importanti alle pendici dell’Etna, sono felice di essere ricordato ancora con affetto dal popolo rossoazzurro. Ricordo anche gli applausi che ricevetti da avversario quando segnai a Catania. Feci una doppietta con la maglia del Frosinone ma non esultai per rispetto nei confronti della tifoseria etnea. E’ evidente che la gente di Catania sia riconoscente verso chi dà tutto sul rettangolo di gioco. Mi fa piacere avere vissuto una bellissima esperienza. Peccato solo non avere effettuato il salto di categoria in maglia rossoazzurra, capita che riparliamo di quegli anni con Walter Dondoni. Probabilmente ci è mancato qualcosina in 2-3 partite dove potevamo fare di più”.
Quali ricordi conservi del ‘Presidentissimo’ Angelo Massimino?
“Un ricordo fantastico. Nel momento più delicato della storia del Catania, con l’ipotesi fallimento dietro l’angolo, nonostante i problemi tutti gli addetti ai lavori ci suggerivano di lasciare il ritiro. Noi, però, ci allenammo lo stesso e Massimino era sempre lì a rincuorarci. Era convinto di potere salvare il Catania, io penso che non ci potesse essere società più solida del Catania. Fu scandaloso il trattamento della Lega. Era solito buttare il sale sulla porta ma ricordo tanti aneddoti fantastici di un Presidente unico”.
Claudio, adesso di cosa ti occupi?
“Ho giocato fino a 44 anni a Cantù, provincia di Como, dove abito. Siamo saliti dall’Eccellenza alla D. Poi ho fatto l’allenatore al Cantù, al Renate nella Berretti. Successivamente, per varie situazioni, ho deciso di fare altro. Aprendo un’agenzia Fifa nell’ottica di spostare giocatori in Australia ed in altri mercati esteri”.
Quali gol in rossoazzurro ti sono rimasti impressi nella mente?
“Senza dubbio quello con il Perugia. 1-0. Vincemmo al Cibali, chiudo gli occhi e sento ancora il boato della gente. Poi la vittoria di Palermo, una partita fantastica, un ricordo bellissimo”.
Hai mai pensato di scendere nuovamente giù a Catania?
“Non scendo da tanto tempo. Spesso mi ritrovavo con Cecconi e Salvadori a fare una scappata a Catania, poi per via delle famiglie ed altro non siamo più andati. Mi piacerebbe quest’anno tornare, magari per un eventuale finale di campionato importante. Lo farei volentieri. Mia moglie mi dice sempre ‘Ti scrivono ancora da Catania? Sono pazzeschi!’. Raggiungendo lo stadio di Catania capirebbe davvero cosa abbia significato per me indossare la casacca rossoazzurra”.
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