ESCLUSIVA – Baiocco: “Sono deluso dal calcio. Catania, bicchiere mezzo pieno. Dai tifosi un segnale di grandissima maturità. Serie A? In B le basi per il futuro”

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Davide Baiocco

Ex centrocampista di Akragas e Catania, ai microfoni di “TuttoCalcioCatania.com” Davide Baiocco illustra il proprio pensiero circa il pareggio maturato contro la Juve Stabia e la trasferta di Siracusa. Spazio anche per alcune riflessioni sul calcio italiano e la formula dei Play Off allargati.

Quanta insidiosa può essere la gara di Siracusa con l’Akragas per il Catania?
“Ogni partita nasconde delle insidie. Bisogna saperle affrontare. L’Akragas attraversa un momento molto delicato, la gara potrebbe sembrare semplice ma poi devi essere bravo ad affrontarla nel modo giusto. Il Catania sa dell’importanza di prepararsi a tanti approcci importanti da qui alla fine del campionato”.

Seconde te lo 0-0 con la Juve Stabia rischia di lasciare qualche scoria?
“Non penso, non ne vedo il motivo. Molti hanno polemizzato su questa partita ma è il calcio, ci sta. Serve solo positività, i giochi sono apertissimi. Un mese fa la Juve Stabia ti faceva gioire vincendo a Lecce. Il Catania ha sbagliato anche altre partite, ma io vedrei sempre il bicchiere mezzo pieno perchè può ancora accadere di tutto. Sottolineerei i demeriti del Catania ma anche i meriti della Juve Stabia. Sicuramente il Catania poteva fare qualcosina di più, tuttavia bisogna tenere conto del valore dell’avversario”.

Quante possibilità ha il Catania di vincere il campionato?
“Ancora tante perchè questo campionato dimostra che i punti si possono perdere con chiunque. La formazione più equilibrata e costante in termini di punti vincerà il campionato. Avere un +4 rappresenta un grosso vantaggio per il Lecce, ma il Catania ha una partita in meno e anche il Trapani è totalmente dentro nella corsa promozione”.

Ovviamente sarebbe molto meglio evitare i Play Off…
“C’è in palio anche il secondo posto. In caso di eventuali Play Off il Catania se la giocherebbe ad armi pari con tutti. I numeri registrati dalla squadra sono comunque importante. Nell’eventualità i rossoazzurri sarebbero pronti ad affrontare gli spareggi, anche se sono un pò cervellotici. Perchè chi colleziona 20-25 punti in più può rischiare di perdere anche contro la decima classifica, dopo che durante il campionato ha lavorato talmente bene e costruito tanto. Affrontando un avversario che, magari, si ritrova lì per caso. Non mi sembra un criterio meritocratico. Del resto in partite secche a volte i valori vengono sovvertiti. I Play Off sono molto rischiosi”.

Ancora punti di penalizzazione saranno inflitti ad alcune società nelle prossime partite, stravolgendo di fatto la classifica…
“Il sistema va rifondato totalmente. C’è la possibilità di controllare queste società. Chi non ha i soldi per fare il Presidente, non deve farlo. E’ assurdo. Si permettono cose che in realtà non andrebbero consentite. Dipendenti e giocatori dovrebbero essere pagati puntualmente, come avviene in una normale azienda. Invece ogni anno la situazione peggiora. Vuol dire che non viene fatta la dovuta prevenzione. Non credo sia difficile conteggiare i costi di un club relativamente a giocatori, dipendenti, stadio, trasferte…”. 

Davide, hai lasciato deluso il calcio ma saresti pronto a tornare?
“Molto deluso. Adesso fortunatamente ho trovato un’altra attività da svolgere e sono contento per questo. Si sono persi i valori, i principi. Andrebbe fatta una rifondazione radicale ma non vedo la volontà di farla. Forse sono così deluso perchè la mia vita è stata proprio il calcio. Non è facile stare lontano da questo sport, però da parte mia sarebbe poco serio rimanere in un mondo in cui non vedi futuro, non ti ritrovi nei valori e nel modo di fare. E’ un vero peccato. A meno che non cambino le cose e trovi una società che voglia davvero fare qualcosa di serio, mettendo dentro persone qualificate o, magari, prendendo spunto da esempi positivi di sistemi esterni. Sarebbe molto intelligente, aiuterebbe a crescere e risollevare il movimento. Personalmente sono aperto a parlare con tutti, ma solo per costruire qualcosa d’importante”.

Cosa pensi della delicatissima situazione in casa Akragas?
“Da fuori è sempre difficile giudicare. Mi dispiace tantissimo perchè mi sono legato alla gente. Parliamo di una piazza che merita di più. Mi auguro che possano risolvere i problemi societari. Anche perchè calcisticamente non c’è più nulla da salvare ormai. Spero che salvaguardino il futuro dell’Akragas, sarebbe la cosa più importante”.

Catania in Serie A nel giro di pochi anni. E’ realmente possibile?
“Il Catania possiede un Centro Sportivo come Torre del Grifo, una rarità nel calcio italiano ed un vantaggio non di poco conto per ripartire. Giusto essere ambizioni, però è importante che tutto proceda passo dopo passo. Ora l’obiettivo deve essere la promozione in B, ponendo lì le basi per il futuro. Il Catania merita ampiamente la massima categoria. Come storia, società, importanza della piazza e tifosi. I 14mila spettatori di Catania-Juve Stabia rappresentano un segno di grandissima maturità. Nonostante le difficoltà i tifosi rossoazzurri sono sempre presenti, dando segnali molto belli e positivi per il calcio italiano in generale”. 

Si ringrazia Davide Baiocco per la gentile concessione dell’intervista.

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