Il Calcio Catania propone l’editoriale del diciassettesimo numero stagionale de “Il Catania stadio”, in vista della sfida di campionato Catania – Trapani:
La legittima speranza che unisce spalti e campo, la passione che dilaga quando ancora deve iniziare il riscaldamento, la voglia di lottare per abbandonare una categoria che sportivamente rispettiamo ma non ci appartiene, il gusto della compattezza che cresce, la consapevolezza di valere, l’orgoglio per quanto è stato fatto e il diritto di raccogliere i frutti di tanto sudore, tanto impegno e tanta partecipazione: a tre giornate dalla fine del campionato, questo è il Catania e questa è Catania.
Sulla nostra strada, stasera, un avversario forte e motivato: il Trapani cercherà l’impresa ma Biagianti e compagni dovranno far valere l’effetto “Massimino”.
È vero, vincere tante gare fuori casa è esaltante ma i successi conquistati qui hanno un sapore differente: quello della cucina di casa, quello dei piatti della nonna, quello dei giochi con i cugini, quello delle gioie condivise e della storia che segna l’anima.
Perché accettiamo d’invecchiare più facilmente, quando ci ritroviamo qui ed il Catania vince, proprio come quando passiamo di notte sotto l’Elefante ed il tempo si ferma.
Se invecchiare significa vivere tante altre partite del Catania, anno dopo anno, allora invecchiamo insieme volentieri, cari eterni ragazzi nati in questi quasi settantadue anni di storia rossazzurra, andando a caccia della gloria che merita il nostro stemma.
È un’altra serata giusta, questa, per riempire di meraviglia gli occhi di chi ci guarda, per osare e per insistere, per liberare l’urlo universale dell’esultanza.
Sotto l’Elefante, nelle notti di primavera, si sogna.
Sognare è un dovere, per non essere intrappolati dal grigio, ed un diritto, per respirare l’aria buona dell’ambizione e della felicità sportiva.
Che, con buona pace di chi non capisce come si possa esplodere di gioia per un gol o per una vittoria considerando i problemi della quotidianità, è una cosa semplice e bella: emozionarsi per qualcosa che ti fa sentire parte di un grande insieme significa avere sensibilità, è coscienza di vivere una dimensione collettiva anche attraverso lo sport.
Perdere tempo a cercare di spiegare cos’è l’amore per una maglia e per una città non conviene: più delle parole, in questo senso, possono le immagini e le sensazioni prepotenti.
Come quelle delle luci bianche che rischiarano Piazza Duomo, mentre guardi il Liotru ed il cielo stellato della tua città: senti l’orgoglio e la magia, senti di non essere solo.
Così quelle delle curve colorate che incorniciano il rettangolo verde, mentre guardi il tabellone con il punteggio favorevole e lo stesso cielo: senti l’orgoglio e la magia, anche in questo caso, e realizzi che quella sensazione provata passeggiando sotto il simbolo della città non era una suggestione ma la realtà dell’appartenenza, magnificamente descritta dagli spalti gremiti.
Meritare tanta bellezza è impossibile: si tratta di un dono, non è questione di merito.
Meritare una grande vittoria, invece, si può: anzitutto bisogna aprire la porta del cuore e lasciare che circoli l’aria buona di un’emozione grande, sincera e pulita.
Quella che nasce sotto l’Elefante, quella che si chiama Catania.
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