Il portiere del Catania Matteo Pisseri, alla trasmissione “Piacere Calcio Catania” in onda su Ultima Tv, svela qualche curioso aneddoto sul piano personale. Ecco le parole di Pisseri evidenziate da TuttoCalcioCatania.com:
“Ero un bambino abbastanza monello, vivace. Poi con l’età si mette giudizio. Il cambiamento è avvenuto con un infortunio al ginocchio che mi ha tenuto fermo per 16 mesi quando avevo 17 anni e facevo parte della Primavera del Parma. Un’infiammazione trascurata, mi sono dovuto operare due volte. Infortunio che mi ha aiutato tanto a crescere, pur avendomi stoppato il percorso calcistico”.
“Coi catanesi ho sempre avuto un bel rapporto, mi hanno sempre stimato come portiere. Poi è chiaro, sei simpatico nella misura in cui fai bene (sorride, ndr). Parma e Catania sono due belle città ma a Parma non c’è il mare, che io amo tanto. Mi piace passeggiare sul lungomare, la trovo una cosa molto bella e rilassante. Respirare il profumo del mare è bellissimo. Qui passi dal livello del mare a 3mila metri in poco tempo. Se mi piace andare a sciare? Ho sciato una volta quando avevo 10 anni, poi non sono più andato per paura di farmi male”.
“Io pazzo nella quotidianità? Dipende da cosa s’intende. Devi essere per forza di cose diverso dagli altri quando fai il portiere, sei solo contro tutti. Un ruolo a parte. Cosa faccio nel tempo libero? Quando posso raggiungo la mia famiglia a Parma o la mia fidanzata a Gubbio. Di solito il giorno libero ne approfitto per riposare, passeggiare e andare a Messa. Con chi dormo in stanza? Martinez. Miguel è un pò pazzerello. A casa, invece, vivo da solo. Il mio rapporto con il cibo? Sono abbastanza goloso, mi piace il cioccolato fondente ma devo stare attento a non ingrassare. Cerco sempre di stare a regime”.
“Sogno nel cassetto? Realizzarmi ed essere felice. Secondo me la felicità è realizzare quel progetto che Dio ha pensato per te. Ognuno di noi può essere felice secondo la propria vocazione. Sicuramente nella vita nulla piove dal cielo, basta che noi facciamo la nostra parte. Al resto pensano da lassù. Cosa accadrebbe se parassi un rigore decisivo per la promozione in B del Catania? Mi verrebbe la pelle d’oca. Sarebbe meglio se non ci fosse questo rigore, magari vincendo 2-0 e basta, ma se parassi un penalty così importante sarebbe un sogno. Bellissimo”.
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