LUCARELLI: “Mi sento carico, un kamikaze! Sabato reazione da uomini. Vivo da eremita a Catania. Tutti uniti per raggiungere l’obiettivo. Io guido una Ferrari, Bianco una Porsche”

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Cristiano Lucarelli

Conferenza stampa di mister Cristiano Lucarelli a Torre del Grifo, quando si avvicina la partita Catania – Siracusa. Queste le parole di Lucarelli evidenziate da TuttoCalcioCatania.com:

“Mi sento sereno, tranquillo e carico più che mai. Un kamikaze. Si riparte con più certezze di prima. Domenica non sarà un a questione di moduli, ma credo sia una gara dove bisogna rivendicare il nostro essere maschi. Devono emergere delle qualità che, dopo quanto successo a Monopoli, hanno la priorità rispetto ad ogni discorso tecnico tattico. Da parte di tutti noi deve esserci la voglia di riscattare una giornata che, personalmente, non dimenticherò mai. Siamo chiamati a mostrare la nostra mascolinità sabato. Senza se e senza ma”.

“Infermeria non molto simpatica ultimamente. La scorsa settimana abbiamo lavorato in 14 unità tra influenzati e problemi vari. Anche questa settimana lavoro sempre a ranghi incompleti. Dobbiamo fare delle valutazioni per quanto concerne il recupero di determinati giocatori febbricitanti, oltre ai lungodegenti. Valuteremo fino all’ultimo momento. Noi premiamo chi, durante la settimana, dimostra di avere una condizione fisica migliore. Poi può capitare che li mando in campo ed i risultati non sono quelli auspicati. Io la formazione la scelgo sempre all’ultimo per cercare di coinvolgere tutti i ragazzi, perchè ognuno di loro merita il giusto spazio. Noi di solito ogni 5-6 partite sembra fisiologico che prendiamo delle sberle. Bisogna riflettere anche su questo dato. E’ chiaro che cerchiamo di lavorare al meglio, non possiamo certamente prevedere la prestazione di una squadra o del singolo. Non abbiamo la sfera magica”. 

“Le mie parole nel post gara di Catania-Cosenza? Le intenzioni erano molto chiare. Mi sembrava doveroso che un allenatore che ama la sua squadra cercasse di mettere i giocatori nelle condizioni di scendere in campo tranquilli. A costo di farmi crocifiggere. Anche perchè le fortune passeranno solo dai giocatori del Catania. Credo che una piazza tosta come Catania abbia bisogno anche di un allenatore tosto che, nei momenti di difficoltà, ci metta sempre la faccia. Pensavo, in questo senso, di potere essere capito. Ho protetto la squadra dalle critiche. Io credo che sia necessario che l’allenatore non dia alibi che possa inibire i calciatori nelle prestazioni, nell’interesse del Catania. Sono una persona sincera, onesta intellettualmente. Se qualcuno si è sentito toccato, non ho nessun tipo di problema a chiedere scusa perchè non era mia intenzione offendere qualcuno. Secondo me ci siamo soffermati troppo sul contenuto delle parole e non sulle cause delle stesse. Nonostante la mia terza media fatta due volte, mi piace andare ad interrogarmi sulle cause. Pensavo che aveste capito che non voglio che si tocchino i ragazzi. Li sento miei, stiamo affrontando una situazione difficile di ripartenza del Catania. E’ troppo importante per me essere uniti. Domenica mi sono scusato con i tifosi, ci ho messo la faccia. Sono sempre il primo che scende dal pullman. E’ il mio carattere, non sempre porta dei vantaggi”.

“La verità è che in Italia siamo molto condizionati dai risultati finali. Non abbiamo la capacità di analizzare lucidamente risultato e prestazione. E’ normale che un allenatore quando vinca sia bravo e quando perde lo sia meno. La nostra squadra ha portato a segnare 16 calciatori diversi, non credo che questo sia frutto della casualità. C’è un lavoro portato avanti in sinergia con società e staff tecnico, inculcando determinati concetti. 30 dei 40 gol fatti sono scaturiti da attacchi alla profondità, che sono quelli che noi chiediamo dall’inizio dell’anno. Questo vuol dire che la squadra una logica ce l’ha. Io calcio champagne ne vedo poco in giro, ma molta concretezza. Il Napoli di Sarri, ad esempio, quest’anno è molto più concreto. La concretezza è fondamentale se lotti per vincere il campionato. Durante la stagione può accadere un calo di rendimento. L’allenatore, allora, deve essere bravo a fare riposare chi, nelle ultime settimane, accusa una flessione. Deve cercare di valorizzare i pregi della squadra nascondendo i difetti, fare delle valutazioni anche se allena un team che si chiama Catania. Io dico che i miei giocatori sono i più bravi, belli e forti anche se qualche giocatore sulla bellezza ha dei dubbi. Siamo ripartiti ricreando autostima. Col 3-5-2 le avversarie stavano cominciando a prenderci le misure, allora la società è intervenuta sul mercato reperendo giocatori capaci d’interpretare il 4-3-3 in un certo modo. Sfortunatamente al momento ci mancano delle pedine importanti, ma si va avanti senza piangersi addosso. Soffriamo se viene a mancare coesione con il pubblico, lo so anch’io che ho vissuto tanti anni da giocatore. Non posso sentire avversari che dicono ‘Facciamo bene i primi 15′ così li fischiano’. Questa è casa nostra, l’avversario deve avere timore di giocare a Catania”.

“Sabato ci sarà da soffrire. Io ho la Ferrari come dice Bianco, ma lui guida una Porsche. Perchè allena una squadra che ha ereditato lo stesso impianto di gioco di Sottil, vanta una rinforzata, in possesso di alternative importanti in panchina ed una buona intelaiatura. Quest’anno il Siracusa è molto più forte. Detto questo, sabato bisogna vincere e basta. Non mi meraviglierei se loro si schierassero a specchio al ‘Massimino’ con la difesa a tre, lo hanno già fatto. Spesso le nostre avversarie cambiano modulo quando ci affrontano. Mi aspetto una reazione da uomini prima che calciatori, sapendo che il primo quarto d’ora sarà difficile. Lì dovremo soffrire e restare in piedi con i nostri tifosi al fianco. Se qualcuno fischia, dia un morso a quello accanto! Ai tifosi chiedo di sostenerci fino al 95′, non dando vantaggi ai nostri avversari. Eventualmente i fischi arrivino a fine partita, non prima”. 

“Se vinciamo tutte le partite che restano da qui alla fine, al 99% siamo in B. Prepareremo le gare una alla volta senza fare previsioni. Tutte per vincere ma come facciamo sempre, anche al costo di perdere. Il nostro slogan è cercare di ottenere il massimo da ogni partita mangiando su tutti i piatti. L’appuntamento è all’ultima curva. Fly down e ne sono sempre più convinto. Nei momenti di difficoltà dobbiamo essere compatti. Non si può perdere tempo a litigare tra di noi. Abbiamo cose più urgenti a cui pensare. Tra noi litigheremo alla fine se la stagione avrà detto che non è stato raggiunto un obiettivo che noi inseguiamo con tutte le nostre forze. Io faccio l’eremita per scelta a Torre del Grifo, non voglio lasciare nulla d’intentato. Lucarelli ama il proprio lavoro e caratterialmente va oltre. Portatemi il tifoso più incallito del Catania, gli faccio vedere che voglio più di lui la Serie B. Sono diventato il primo tifoso della squadra che alleno, anche per necessità. Poi io mi affeziono molto facilmente. Non ho altre distrazioni a parte il lavoro ed il sudore per riportare il Catania dove tutti sapete. Nessuno sottovaluta niente o farà un passo indietro. Sono molto focalizzato sull’obiettivo finale”.

“A Monopoli siamo andati in preda al panico ma nella stessa gara ho assistito ai primi 32 minuti giocati da Catania. Vi porto un esempio: Rizzo, intervenendo con un contrasto, ha scoppiato il pallone. Ho goduto perchè è questo il calcio che mi piace. Il Catania per mezz’ora ha dettato il proprio gioco nella metà campo del Monopoli, facendolo molto meglio di Andria. Poi per andare all’attacco abbiamo alzato la nostra difesa che, negli spazi, può avere difficoltà nelle ripartenze. Sono dati che dobbiamo raccogliere. Questa squadra quando si è difesa ma rivelandosi tremendamente pratica ha collezionato dei filotti positivi. Sono situazioni che vanno tenute in conto, anche se magari non si è belli. Oggi nel calcio è molto più facile giocare di rimessa, noi dobbiamo cercare il giusto equilibrio”. 

“Cosa mi rimprovero? Permettetemi di fare i conti alla fine della stagione. Vedremo. Poi farò un’analisi su cosa posso avere sbagliato o meno. Alla luce della classifica attuale credo si possa essere abbastanza soddisfatti, anche se mi piace ricercare la perfezione. A maggior ragione adesso mi sento carico. Di solito in questi casi l’allenatore non va in ritiro, invece è stato così anche per me. Non mi sono sentito mancato di rispetto se la società si è presa 48 ore di riflessione dopo Monopoli. Avrà anche contattato altri allenatori, ma non mi interessa. Le valutazioni societarie ci stanno tutte. Mi è capitato di prendere tante sberle in passato, ma a Monopoli mi sono vergognato veramente. Per la prima volta in vita mia ho provato vergogna nel mondo del calcio”.

“Con questi giocatori possono fare il 3-5-2, 4-3-3, il 3-4-3 del secondo tempo di Siracusa, il 4-2-3-1. Possono applicare qualsiasi modulo ma non svelo nulla da qui al giorno del fischio d’inizio di Catania-Siracusa. Ogni partita ha la sua peculiarità e va affrontata in un determinato modo. A volte tocca fare degli accorgimenti. Sono ancora più convinto dopo il 5-0 che noi riusciremo a fare quel che tutti si aspettano. Vedo una bella e sana competizione all’interno del gruppo. Curiale? E’un giocatore importante per noi. Sapevamo che potesse accusare un calo. Quest’anno ha avuto un minutaggio decisamente maggiore rispetto alla scorsa stagione. E’ un ragazzo generoso che lavora tanto per la squadra dandoci anche una grossa mano in fase di possesso. Puntiamo su di lui”. 

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