Ex difensore di Catania e Bisceglie, Nicola Diliso è intervenuto ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com. Attenzione rivolta principalmente alla partita in programma al “Gustavo Ventura” ed agli obiettivi stagionali delle rispettive squadre.
Mercoledì si gioca Bisceglie-Catania, gara che ricorderà sicuramente anche i tuoi trascorsi al Bisceglie…
“Nel Bisceglie ho fatto la trafila del settore giovanile fino a giocare in C2. A Catania, invece, ho vissuto la B da protagonista lasciando un pezzo di cuore. Anche a Bisceglie sono stato veramente bene, è stata una seconda casa per me. Esordì in Prima Squadra già all’età di 15 anni. Ho tanti amici lì. Conosco il Presidente Canonico, il Direttore Sportivo Belviso, il duo in panchina Alberga-Mancini. Sono persone serie e competenti”.
La trasferta di Bisceglie nasconde tante insidie per il Catania?
“Il Bisceglie è stato allestito per la salvezza, il Catania invece lotta per la B. Sono rose strutturate in maniera molto diversa. Da quando è andato via Zavettieri, i nerazzurri stanno portando a casa risultati di rilievo. Il Bisceglie non avrà nulla da perdere. Sarà una trappola per il Catania. Qualitativamente i rossoazzurri sono molto superiori, però i biscegliesi attraversano un periodo di grazia. Il Catania subisce tante pressioni. Questo rende più difficile giocare. Mentalmente il Bisceglie è avvantaggiato perchè più libero”.
Non è facile agguantare questo Lecce per il Catania. I giallorossi dimostrano di non mollare affatto la presa, non credi?
“Il Catania ha perso qualche punto di troppo in situazioni dove non poteva permetterselo. Vedi Monopoli, Casertana, Sicula Leonzio, Reggina a Reggio. Posso capire il passo falso con le prime della classe, ma con le cosiddette piccole non puoi sbagliare. Secondo me, tuttavia, c’è ancora la possibilità di andare direttamente in B. Il Lecce deve riposare. So che i tifosi rossoazzurri non ci credono molto, però il campionato si deciderà nelle ultime 2-3 partite. I giochi sono assolutamente aperti. Come i punti li ha persi il Catania con delle squadrette, lo stesso può accadere al Lecce nelle prossime partite. In Serie A nessuno si aspettava che la Juventus pareggiasse con la Spal. Come io non avrei mai pensato che il Bisceglie strappasse un punto dalla trasferta di Trapani”.
Bisceglie strutturato esclusivamente per la salvezza o anche per un eventuale piazzamento Play Off?
“Io avevo tanta fiducia in Zavettieri. Conosco i suoi collaboratori Sassarini e Losacco, che sono amici. Zavettieri lo vidi all’opera a Bari. E’ un tecnico molto preparato. Si è dimesso ed a Bisceglie hanno optato per una soluzione interna. In quelle situazioni bisogna vedere come reagisce la squadra. Un Bisceglie piuttosto giovane avrebbe potuto subire un contraccolpo, invece è ripartito nel migliore dei modi. Sono contento per la piazza che non penso abbia problemi a salvarsi. In ottica Play Off credo ci siano altre squadre costruite per raggiungere l’obiettivo. Certo, se facesse una partita clamorosa col Catania davvero il Bisceglie potrebbe sperare in qualcos’altro. Ma penso che i nerazzurri ambiscano alla salvezza”.
Meglio che il Catania si accontenti del secondo posto guardandosi alle spalle dal Trapani?
“Accontentarsi del secondo posto sarebbe una sconfitta per il Catania. Bisogna scendere in campo sempre per vincere. Come il Lecce non può fare passi falsi, lo stesso discorso vale per il Catania. Il Lecce può accusare la pressione del Catania se sente il fiato sul collo fino alla fine. E’ un pò come la lotta al vertice tra Napoli e Juvenus. Non è che per il Lecce sarà facile battere la Fidelis Andria adesso. Andria è una piazza particolarmente calda. Non esistono incontri dall’esito scontato. Il Trapani, col passo falso di domenica, ha preso una brutta batosta. Credo che i granata puntino al secondo posto. La diretta concorrente del Lecce è sicuramente il Catania”.
Play Off allargati, una formula che ti va a genio?
“Sarebbe stato meglio che a salire fossero le prime due della classe. Io combatto fino alla fine e poi mi ritrovo ai Play Off la decima classificata? Non è giusto secondo me. Anche se la Lega Pro ha trovato un metodo per rendere il torneo più vivace e competitivo fino alla fine, evitando che formazioni piazzate a metà classifica magari poi mollino la presa per mancanza di stimoli”.
Si ringrazia Nicola Diliso per la gentile concessione dell’intervista.
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