Nei giorni scorsi il Catania è stato stangato dal Giudice Sportivo con un’ammenda pari a 5.000 euro perchè, in occasione del confronto casalingo con la Reggina, “propri sostenitori introducevano e facevano esplodere cinque petardi nel recinto di gioco; i medesimi introducevano e accendevano alcuni fumogeni uno dei quali veniva lanciato nel recinto di gioco, il tutto senza conseguenze; perché propri sostenitori intonavano vari cori offensivi verso le forze dell’ordine (r.proc.fed.)”. Motivazioni valide per giustificare una sanzione economica, se si considera che per casi analoghi qualsiasi club italiano riceve un’ammenda, com’è giusto che sia.
Registriamo, però, una differente interpretazione rispetto a quanto accaduto nella recente giornata di Serie C per le squadre di Sambenedettese e Livorno. Sulla base del comunicato emesso dal Giudice Sportivo, infatti, nel primo caso si legge che la società marchigiana riceve un’ammenda di 2.000 euro “perché propri sostenitori durante la gara introducevano e facevano esplodere, nel proprio settore, numerosi petardi; i medesimi introducevano e accendevano, nel proprio settore, numerosi fumogeni, uno dei quali veniva lanciato nel recinto di gioco, il tutto senza conseguenze (r.proc.fed., r.cc.)”.
In relazione al Livorno, stesso importo “perché propri sostenitori introducevano e facevano esplodere nel proprio settore quattro petardi; gli stessi introducevano e accendevano otto fumogeni che venivano lanciati nel recinto di gioco, il tutto senza conseguenze (r.proc.fed.,r.cc.)”. Ben 3.000 euro di differenza, quindi, rispetto alla sanzione comminata al Catania. Pesi e misure diverse?
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Mi auguro che il Catania faccia ricorso per questa ingiustizia
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