BARISIC: “Ambizioso fin da bambino. Catania mi ha fatto diventare uomo, sogno di contribuire alla risalita rossoazzurra. Primavera, che ricordi…”

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Maks Barisic

L’attaccante del Catania Maks Barisic, alla trasmissione “Piacere Calcio Catania” in onda su Ultima Tv, ripercorre alcune tappe significative della propria carriera, fin da quando era bambino. Queste le parole di Barisic evidenziate da TuttoCalcioCatania.com:

“Sono sempre stato un tipo ambizioso. Già da piccolo la vittoria era troppo importante per me, anche quando giocavo a carte. A volte piangevo per le mancate vittorie. Adesso non mi è capitato di piangere, ma non escludo che possa succedere. La mia passione per il calcio è nata da bambino, prendevo sempre la palla coi piedi. Mi allenavo anche a basket, però poi ho scelto di puntare tutto sul calcio. Il mio idolo era Ronaldinho. All’inizio ricoprivo il ruolo di difensore centrale. Poi mi sono espresso da terzino destro, cominciando a fare tanti gol ho avanzato fino alla linea d’attacco. Bagaglio d’esperienza che mi torna sicuramente utile”.

“Il trasferimento a Catania è stato un passo avanti importante. Mi ha portato in Italia il Direttore Argurio. Ai piedi dell’Etna sono a casa, conosco tanta gente e questa città rimarrà sempre nel mio cuore. Il Catania mi ha fatto diventare uomo, Torre del Grifo ha aiutato a disciplinarmi. Sono cresciuto nella Primavera. Che ricordi. Eravamo un gruppo di bravissimi ragazzi, veramente forti. Arrivammo alle Final Eight contro il Milan, perdendo ma uscendo a testa altissima dal confronto. Siamo stati poco fortunati, peccato non avere sfruttato a dovere le tante occasioni prodotte. C’erano molti ragazzi promettenti in quella Primavera rossonera, da Cristante a Petagna passando per Ganz. Io realizzai 15 gol, uno dei più importanti al Napoli. Segnavo quasi sempre anche se non era facile capire il calcio italiano, molto più tattico rispetto al mio Paese. Mia mamma pianse quando andai viva, fu difficile vivere lontano da casa però ho dovuto fare quei sacrifici. Oggi i miei genitori sono contenti, orgogliosi di me”. 

“Una volta perfezionato il trasferimento alla Primavera del Milan, io e la mia famiglia eravamo molto felici. Poi sono sempre stato un tifoso rossonero. Vedevo allenarsi gente come Balotelli, un fenomenale Kakà, Robinho, giocatori di grandissimo spessore. Con la maglia del Milan è stata una grandissima emozione anche partecipare alla Champions dei giovani. Filippo Inzaghi? Stravede per me. Da calciatore era troppo forte, farà bene anche da tecnico. Mi ha aiutato tanto nello sviluppo dei meccanismi in fase offensiva, insegnandomi anche ad essere furbo in area di rigore”. 

“L’esperienza vissuta lo scorso anno con il Catania? La stagione non è andata molto bene per tanti motivi. Siglai il primo gol con la Prima Squadra rossoazzurra a Melfi. Ricordo ancora il cross di Russotto, realizzai una rete di pregevole fattura, non era facile segnare ma ci ho creduto ed è andata bene. Tutti si aspettavano di vincere ma rischiammo di perdere, ero comunque felice per quel gol importante. Ora sogno di contribuire alla risalita del Catania”.

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