Anche Francesco Ripa, attaccante del Catania, rilascia alcune dichiarazioni nel corso della trasmissione televisiva Piacere Calcio Catania. Queste le parole di Ripa evidenziate da TuttoCalcioCatania.com:
“La porta per me è fondamentale. Vivo per il gol. Fin da piccolo ho sempre fatto l’attaccante, non ho mai cambiato ruolo. Da ragazzino la cosa importante era divertirmi, poi crescendo ho maturato il desiderio di fare sempre gol. Sto finendo la mia carriera in area di rigore, sono contento per quel che ho fatto e quanto sto facendo. Dediche speciali dopo la rete? Alla mia ragazza. Mimo il segnale della telefonata quando esulto perchè io e lei siamo sempre al telefono quando sono in ritiro con la squadra”.
“Prima di ogni partita mi fermo a guardare la porta, Bucolo ci scherza su chiedendomi se le ho parlato bene. Mi piace guardare la porta, lo vedo come un atto di sfida. Otto stagioni in doppia cifra? Sono contento. Ho avuto qualche problema fisico da piccolo, ho una gamba più corta dell’altra ma questo aspetto ha alimentato in me il sogno di giocare e spero di arrivare anche quest’anno in doppia cifra. Ma soprattutto che il Catania raggiunga l’obiettivo. Preferisco raggiungere quota 9 e salire in B, piuttosto che siglare 10 reti e rimanere in C”.
“Catania ha vissuto anni importanti in massima serie. Centra poco con la C. Capisco i tifosi, non è facile. Fare il paragone con la A non è semplice, però la gente deve calarsi nella realtà e credere in noi perchè abbiamo un solo obiettivo, riportare Catania dove merita. Sant’Agata? Emozione unica riscontrare l’amore di questa città per la sua patrona. Spero di rivivere questa esperienza anche l’anno prossimo perchè per me l’emozione vissuta con Lodi è stata davvero intensa”.
“Non sono altissimo ma mi faccio valere nei colpi di testa. La scelta di tempo è fondamentale nello stacco aereo. Sono frazioni di secondo, devi scegliere bene il tempo d’anticipo dell’avversario leggendo la traiettoria della palla. Abbiamo tanti giocatori dotati di piedi buoni ma quando calcia Lodi è un pò più facile. Ciccio ha un piede importante, del resto ha fatto la A. Se ti dice di metterla sul primo palo, esegue. Poi sta a me approfittarne. Metto la cattiveria e tutta la voglia possibile per fare gol. Ho siglato 120 reti tra i professionisti, una quarantina in D. Per me ogni domenica con la porta ed i difensori rappresenta una sfida da vincere”.
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