La redazione di TuttoCalcioCatania.com ha avuto il piacere di contattare il collega Andrea Rosito di CalabriaSport24.net per saperne di più sul mondo Cosenza e valutare il proprio punto di vista sulla lotta al vertice nel girone C di Serie C.
Com’è cambiato il Cosenza con mister Braglia al timone?
“Il Cosenza ha cambiato volto. Braglia ha dato un’identità alla squadra. Si sta confermando grande allenatore. E’ un esperto per la categoria. Rispetto alla gara d’andata, il Catania troverà un altro Cosenza negli uomini, nel gioco e nella mentalità. Un Cosenza che non ha paura di nessuno, che verrà a Catania a giocarsi la partita a viso aperto, desideroso di proseguire la striscia positiva. Il Catania troverà una squadra con un attacco che adesso ha più alternative. Penso a Perez, giocatore di categoria in cerca del primo gol in campionato, Okereke a partita in corso con la sua velocità può spaccare la partita, mentre Tutino da una semplice alternativa adesso è diventato l’attaccante di riferimento. E’ un giovane promettente. Se i calabresi hanno risalito la china, il merito principale è sicuramente di Braglia. La società ha anche seguito le sue direttive. Lui dà gli ordini, il D.S. Trinchera esegue”.
Se non dovesse recuperare Perez, chi schiererà Braglia? Confermerà il 3-5-2?
“Qualora non giocasse Perez, spazio a Tutino e Baclet in avanti. Non penso che Braglia cambi modulo, col 3-5-2 il mister ha trovato la quadratura del cerchio. Ultimamente però il Cosenza ha sofferto le squadre schierate a specchio perchè alla formazione rossoblu manca l’uomo che crei la superiorità numerica nell’uno contro uno”.
Come te la immagini Catania-Cosenza?
“Sarà una partita a scacchi. Il Catania vanta un potenziale offensivo molto importante, con giocatori di categoria superiore. I rossoazzurri hanno qualcosa di più nel reparto offensivo rispetto al Cosenza. La tradizione, negli ultimi anni, dice che Catania è un campo fortunato per il Cosenza. Sarà una gara che si deciderà in fase difensiva. Perchè il Cosenza subisce pochi gol nelle ultime gare, mentre il Catania vanta la migliore difesa del campionato. Da una parte punterei sull’ex Tedeschi, dall’altra Dermaku. Vedo due protagonisti insoliti in una partita in cui difficilmente potremmo vedere tanti gol. Chi sbaglia meno potrebbe portare il risultato a casa”.
Quante possibilità hanno le due squadre di fare risultato?
“Secondo me il Catania ha il 60% di possibilità di vincere perchè ha uomini importanti, gioca in casa, è una squadra forte. Il Cosenza, però, non è una compagine che verrà a recitare un ruolo da vittima sacrificale. Può portare il risultato a casa, sarebbe il decimo consecutivo. In queste tre partite con Catania, Lecce e Reggina il Cosenza scoprirà davvero di che pasta è fatto. Bisognerà vedere anche se il Cosenza avrà la testa rivolta alla Coppa Italia, che dà dei vantaggi in chiave Play Off. La squadra rossoblu, in ogni caso, se la giocherà fino in fondo”.
Difficoltà per il Catania tra le mura amiche, quali le cause?
“Catania è un pubblico esigente, di ben altra categoria magari la squadra sente la pressione dei tifosi e fuori casa è più libera mentalmente. Oppure con la disposizione tattica di Lucarelli, che preferisce sfruttare le ripartenze, soffre le formazioni organizzate che vengono a Catania prevalentemente per chiudersi”.
Discorso già chiuso per la vetta?
“Le possibilità di acciuffare il primo posto secondo me ci sono. Tanto dipenderà dalla gara di oggi. C’è un Lecce che a me, nel gioco, non convince. In questo momento i giallorossi sono anche fortunati. Secondo me il Catania ha tutte le carte in regola per ambire al vertice. Poi nel calcio nulla è impossibile. Basti pensare al Crotone che si è salvato nella passata stagione, oppure all’Alessandria che fu allenata proprio da Braglia e con una decina di punti di vantaggio crollò. E’ un campionato ancora tutto da vivere, ultimamente il Lecce sta facendo fatica. Più avanti potrebbe pagare gli episodi fortunosi delle ultime gare. La fortuna prima o poi ti volterà le spalle”.
Cristiano Lucarelli che ricordi ha lasciato a Cosenza?
“Lucarelli ha fatto tanti gol sostituendo in maniera egregia Marco Negri, uno degli attaccanti più forti della storia del Cosenza. L’allora giovanissimo Lucarelli si dimostrò giocatore di categoria superiore. Qui ha lasciato un ottimo ricordo, da allenatore gli auguro ogni bene. Da allenatore ho avuto modo di conoscerlo a Messina. E’ persona umile e preparata, lo scorso anno nonostante i mille problemi ha fatto una grande stagione sulla panchina peloritana. Prestissimo lo vedremo in Serie B secondo me. Come motivatore lo preferisco a Liverani, mentre quest’ultimo credo sia più bravo nella lettura della partita”.
Che idea ti sei fatto delle polemiche a distanza emerse in questi giorni tra Catania e Lecce?
“Stuzzicare il cane che dorme è un errore. Giusto abbassare i toni da entrambe le parti. Ne va dello spettacolo in campo. Meluso lo conosco. E’ un grande professionista come Lo Monaco che ha ottenuto brillanti risultati portando il Catania in A ed il Messina in C. Meluso ha sbagliato ad esternare certe dichiarazioni, perchè non è giusto snobbare una grande squadra come il Catania”.
Si ringraziano Andrea Rosito e Stefano Dodaro per la gentile concessione dell’intervista.
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