(Autore Livio Giannotta)
Lo Monaco lo ha detto e ribadito più volte. Il Catania ha l’obiettivo di centrare la promozione in Serie A nel giro di 3-4 anni. Proseguendo tra mille insidie e difficoltà dal 2013. Quando iniziò un declino economico e tecnico con la doppia retrocessione dalla massima divisione alla C, fino ad arrivare al concreto rischio fallimento nel 2016. Il Catania ha fatto i conti con una situazione debitoria insostenibile, ammorbidendola nel corso del tempo attraverso l’intervento della proprietà.
Che si viaggi verso la strada del risanamento finanziario è immediatamente percepibile da un aspetto significativo: la Lega Pro non ha mai inflitto alla società dell’Elefante, in questa stagione, punti di penalizzazione per inadempienze amministrative. Fatto incoraggiante che pone l’accento sull’importanza di risanare le casse societarie del Catania, primo passo verso il contemporaneo rilancio sportivo. Attualmente la squadra occupa il secondo posto in classifica, i segnali di crescita emersi rispetto al recente passato ci sono tutti, ma chiaramente gli ostacoli non mancano.
Il Catania è stato colpito da un violentissimo tsunami, ragion per cui diventa obbligatorio portare avanti una programmazione che determini il ritorno della piazza in palcoscenici ben più consoni al proprio blasone rimboccandosi le maniche. Il Catania lo sta facendo. Il Lecce da sei anni effettua notevoli investimenti per abbandonare la Serie C, con risultati tutt’altro che lusinghieri. Adesso, forse, per i salentini è giunto il momento del ritorno tra i cadetti dopo tanti bocconi amari.
Anche se non si può mai dare nulla per scontato nel calcio come confermano numerosi precedenti illustri. In tale contesto il Catania, al di là degli ultimi contrastanti risultati, s’inserisce aggiungendo un nuovo tassello lungo il percorso di crescita. E’ alto il prezzo da pagare per gli errori commessi e c’è nostalgia ripensando a maggio 2012, quando il Catania non aveva alcun debito e poteva contare su un parco giocatori dal valore complessivo di ben 280 milioni di euro.
Il passato però si nutre di ricordi che restano ben impressi nella mente. Ora va vissuto un presente attraverso cui porre solide basi per il futuro. Futuro mirato alla proiezione dei colori rossoazzurri verso l’alto, riconquistando posizioni di prestigio. Facile a dirsi ma non a farsi, perchè il calcio non è una scienza esatta e ci sarà ancora da soffrire. Ma la strategia di rilancio è stata definita. Serve tempo, bisogna attendere che i frutti maturino.
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