L’imperativo era vincere. Purtroppo, però, quando Braglia ha dichiarato alla vigilia “romperemo le scatole al Catania”, non si è sbagliato. I suoi giocatori sono scesi in campo col piglio giusto, senza timore reverenziale contro un Catania ancora una volta particolarmente ansioso tra le mura amiche. L’ansia da prestazione, come la definisce mister Lucarelli, c’è e si sta verificando frequentemente in casa.
I rossoazzurri confermano di viaggiare come un Frecciarossa in trasferta avendo collezionato, finora, 25 punti. Due in più rispetto al Lecce e nessuno ha fatto meglio del Catania lontano dal “Massimino”. Alle pendici dell’Etna, invece, il punteggio incamerato è pari a 24. Qui la differenza coi salentini è piuttosto netta. La squadra di Liverani, infatti, di punti al “Via del Mare” ne ha incassati 32. Seguono Trapani (27) e Matera (26). Tra le mura amiche, quindi, gli etnei sono la quarta forza del girone C.
Problemi di pressione accusata al “Massimino”, forse anche equivoci tattici. Questa squadra sa essere spesso letale in contropiede ma, probabilmente, in fase di costruzione della manovra fatica nella misura in cui affronta compagini molto organizzate ed è chiamata ad imporre il proprio gioco con più regolarità nell’arco dei 90′ rispetto ai confronti esterni. Ciò non toglie che 49 punti collezionati su 24 partite disputate siano un bottino eccellente. Ma non sufficiente per raggiungere la vetta, al momento distante sei lunghezze con un Lecce che viaggia costantemente ad alta velocità.
La storia della Serie C, però, insegna che, prima o dopo, qualsiasi compagine può accusare una flessione. L’auspicio, in casa rossoazzurra, è che al più presto il Lecce rallenti. Al tempo stesso urge che il Catania innesti la marcia giusta per avvicinarsi ed effettuare il sorpasso. La strada è in salita, ma non bisogna mollare di un centimetro. Continuare a crederci è doveroso, a patto che cambi anche il trend casalingo.
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