Ai microfoni di Radio Studio Italia, in collaborazione con “TuttoCalcioCatania.com” è intervenuto l’ex attaccante del Catania Carlo Borghi che commenta in termini positivi il pareggio ottenuto al “Via del Mare” e vede profilarsi sempre di più una lotta a due per la vetta del girone C. Spazio anche ad altre utili considerazioni in vista del prosieguo della stagione. Queste le parole di Borghi evidenziate IN ESCLUSIVA dalla nostra redazione:
Carlo, il bicchiere lo vedi mezzo pieno o mezzo vuoto a Lecce?
“Uscire imbattuti da Lecce è stato un buon risultato soprattutto per il morale e la fiducia nei propri mezzi. E’ la dimostrazione che la differenza di classifica è causata purtroppo da qualche punto perso per strada con formazioni sulla carta molto inferiori. Il bicchiere è mezzo pieno per il Catania, anche se la vittoria è sfumata e, quindi, c’è un pizzico di rammarico”.
Lotta al vertice, escludi il Trapani?
“Io penso che ormai il primo posto sia un discorso circoscritto esclusivamente a Lecce e Catania, sono squadre che hanno chiaramente dimostrato sul rettangolo di gioco di essere le più forti del girone”.
Meglio inseguire o essere inseguiti in vetta?
“Io preferisco essere inseguito, anche se oggi con il discorso dei tre punti in palio è diverso rispetto ai miei tempi. Il distacco tra Lecce e Catania è minimo. Il campionato si deciderà in primavera, tutte le squadre hanno dei picchi di rendimento durante la stagione. Spero che, nei prossimi mesi, capiterà anche al Lecce”.
La forza del gruppo rappresenta una potente arma a disposizione del Catania, non credi?
“Negli ultimi anni al Catania è mancato qualcosa a livello di gruppo, rapporto tra tifosi, squadra e società. Adesso mi pare che il problema sia stato risolto, tutti remano nella stessa direzione mettendo da parte le polemiche. Questo è molto importante. L’unione di un gruppo è di fondamentale importanza. Bravo mister Lucarelli e lo staff tecnico in questo senso”.
Che ricordi conservi dello spogliatoio rossoazzurro ai tuoi tempi?
“Personalmente dei tecnici Rambone e De Petrillo ho un bellissimo ricordo. Soprattutto il primo che mi ha portato a Catania avendo grandissima stima di me. Io non ho mai avuto problemi con nessun compagno di squadra. Possono capitare degli screzi, ma io conservo sempre un bellissimo ed affettuoso ricordo di tutti. Specialmente i giovani della Primavera e Leonardi”.
Secondo te il Catania necessita di ulteriori rinforzi in attacco?
“Gli attaccanti hanno principalmente il compito di metterla dentro, però la punta è molto legato all’andamento della squadra, ai centrocampisti, al tipo di gioco collettivo. Un attaccante da solo non fa la differenza, tranne in un paio di occasioni. Fondamentali sono gli schemi di gioco, i meccanismi di squadra nel complesso che mettono l’attaccante nelle condizioni di fare gol. Penso che il Catania possieda attaccanti determinanti per fare gol in questa categoria. Continuerei a puntare su di loro, certe voci di mercato non fanno bene. Le punte devono avvertire la fiducia totale dell’allenatore, dei compagni e dei tifosi”.
Si ringrazia Carlo Borghi per la gentile concessione dell’intervista
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