Venerdì è intervenuto telefonicamente l’ex centrocampista rossoazzurro, nonchè indiscusso simbolo della tifoseria dell’Elefante, Davide Baiocco ai microfoni di Radio Studio Italia. In collaborazione con Igor Pagano e lo staff di TuttoCalcioCatania.com, l’attuale giocatore del Biancavilla si è piacevolmente intrattenuto sulle vicende in casa Catania ed, in particolare, su quanto concerne l’attesissima sfida per il vertice della classifica tra il Lecce ed il Catania che andrà di scena al ‘Via del Mare’. Discusso anche il desiderio da parte di Davide Baiocco di poter entrare nel prossimo futuro nell’organigramma del Catania Calcio. Non è certamente un mistero l’amore e l’attaccamento che continua a legare Baiocco alla città di Catania.
Lecce e Catania ti ricorda un pò Atalanta-Catania vissuta ai tempi della promozione in Serie A?
“Lecce-Catania rappresenta sicuramente, e per tanti motivi, un crocevia importante senza fare troppi giri di parole. Sarebbe stato diverso se tra le due squadre ci fosse stato un intervallo di punti più risicato. Considerando i 4 punti di distacco e che solo una squadra potrà accedere alla promozione diretta, questa partita diviene fondamentale. Rispetto all’Atalanta-Catania dei miei tempi si tratta di una partita diversa perché allora erano due le squadre a poter accedere alla promozione diretta e sussisteva un maggiore spazio per poter recuperare in un secondo momento. Adesso, invece, in caso di sconfitta le possibilità in tal senso diminuiscono notevolmente, pertanto Lecce-Catania è molto più delicata”.
Una volta appese le scarpette al chiodo ti piacerebbe, qualora il Catania ti chiamasse, entrare a far parte della società o allenare il Catania?
“Va beh, la risposta è molto scontata. Assolutamente sì! Il ruolo in cui mi vedo è quello dell’allenatore, in modo da riuscire a trasmettere quanto ho avuto modo di apprendere in questi anni. E’ proprio quello che mi piace fare e che, almeno in parte, faccio adesso con dei bambini a Siracusa nell’Accademia. Il mio sogno è di continuare a farlo anche con i grandi. Sarebbe per me, oltre che un grandissimo piacere, un onore contribuire alla crescita del Catania”.
Davide, la tua passione è sempre stata per le giovani leve. E noi non ci stancheremo mai di dire che il calcio italiano dovrebbe ripartire dal basso, ovvero privilegiando i settori giovanili…
“Per parlare di questi argomenti servirebbe una puntata di almeno 3 giorni! Occorrerebbe sicuramente ripartire da zero, attraverso la realizzazione di strutture, centri sportivi e di tutto quanto ruoti intorno alla formazione dei giovani, soprattutto investendo su chi possa formarli nel miglior modo possibile”.
Tra Catania e Lecce chi è la favorita della stagione? Davvero i giallorossi possiedono qualcosa in più rispetto ai rossoazzurri?
“Mi sono già espresso in tal senso in più di qualche occasione e continuo a ribadire che il Lecce possiede tre anni di lavoro in più che, certamente, non sono pochi. Il Catania è stato bravo a sopperire a questo gap di lavoro che non c’è stato avendo, di fatto, cambiato tanto. In questi sei mesi ha inoltre operato molto bene avendo colmato un considerevole divario di punti. Questo aspetto è molto importante per quanto riguarda il Catania, ma avere già lavorato sul medesimo progetto tecnico per tanto tempo costituisce, per il Lecce, un piccolo grande vantaggio”.
A tuo parere questa pausa finirà col favorire chi rincorre o chi viene rincorso?
“Non fa bene a nessuno rimanere fermi per tutto questo lasso di tempo, davvero troppo lunga questa sosta. Sicuramente è stata ideata prevedendo l’ipotesi di campi ghiacciati, dunque con lo scopo primario di favorire lo spettacolo. Non certamente, dunque, per favorire il riposo delle squadre che comunque dispongono di rose di ventidue ragazzi. Dunque soprattutto per preservare lo spettacolo evitando la possibilità di giocare su campi in pessime condizioni. Ma non credo che questo possa essere un problema tipico del sud o del centro-sud. Ho l’impressione che occorra sistemare le cose in corsa. Continuo a ribadire che i venti giorni di pausa siano veramente troppi”.
Il calendario si è rivelato beffardo inserendo un incontro di cartello come Lecce-Catania subito dopo la sosta…
“Si, la sosta ti dà spazio e tempo per poter lavorare in quei 20-21 giorni, però occorre prestare massima attenzione a non caricare eccessivamente al fine da evitare l’insorgere di spiacevoli situazioni. Cioè, sussistono determinati equilibri che devono immancabilmente essere curati. Di sicuro un piccolo vantaggio di questa lunga pausa risiede nel fatto di poter recuperare elementi in rosa che non stavano benissimo. Dall’altra parte, però, potrebbe nuocere a chi già si trovava in buone condizioni e possedeva un elevato ritmo partita”.
Davide Baiocco, da sempre leader dentro e fuori dal rettangolo di gioco, come procede la tua esperienza a Biancavilla?
“Abbiamo attraversato un momento di difficoltà, però continuiamo a giocarcela per la vetta della classifica trovandoci a quattro punti dal vertice ed in piena lotta con tante altre squadre. Sussiste molto più equilibrio rispetto agli anni precedenti, però ce la giocheremo fino alla fine per vincere il campionato”.
Come valuti l’attuale campionato di Eccellenza? Si dice che i campionati al sud siano i più difficili, anche in ambito regionale, essendo presenti maggiore competitività e squadre più forti…
“Qualsiasi squadra possiede giocatori che precedentemente militavano in categoria superiori come la Serie D o la Lega Pro e, magari, non sono alla ricerca di trasferimenti in quanto non conveniente poichè il nostro calcio sta attraversando un momento di crisi economica importante. Dunque, preferendo rimanere qui in zona, ne traggono vantaggio le squadre di Eccellenza che riescono a prelevare giocatori di categoria e qualità superiori. Il risultato è che il livello tecnico si è alzato un pò dappertutto, vuoi anche al Sud per il fattore ambientale che aumenta il livello di difficoltà”.
Reputi Lecce-Catania una gara decisiva?
“Devo dare una risposta onesta o ipocrita? Onesta è che se il Catania perde allora diverrebbe tutto maledettamente complicato. Dal mio punto di vista, da guerriero che non si scoraggia mai nemmeno dinanzi ad eventuali sette punti di svantaggio, tutto diverrebbe obiettivamente più difficile in caso di sconfitta”.
Un pronostico secco? 1, X, 2…
“2! Il mio pronostico è dettato anche dal cuore, ma anche di fiducia nei confronti dei rossoazzurri. Diciamo che chi ama i propri colori non possa fare altri pronostici”.
Sei fiducioso nel lavoro svolto fin qui da Cristiano Lucarelli?
“Potrei permettermi di valutare il lavoro di Cristiano solo se lo vedessi costantemente in azione tutti i giorni, allora sì che in tal caso potrei essere in possesso di un metro di giudizio differente! A livello personale, dato che dall’esterno non posso essere a conoscenza di ciò che nella fattispecie è stato fatto, mi fido dei 41 punti che fino a questo momento ha collezionato il Catania. Poi mi aspetto che la squadra dimostri in certe situazioni maggiore personalità e che, in particolare, alcuni giocatori su tutti possano prendersi più responsabilità, non sempre gli stessi. Quindi un Catania che si comporti da squadra più forte che riesce a sfruttare al meglio la totalità dei propri mezzi, oltre a proseguire sulla strada della compattezza. Dunque che si possa parlare di una crescita sostanziale utile al raggiungimento dell’obiettivo promozione”.
Se malauguratamente il Catania terminasse il campionato al secondo posto, allora potrebbe influire il fattore campo e la carica dei 20000 per conquistare la Serie B attraverso i play-off?
“Altra domanda dalla risposta per me scontata! Da sempre il ‘Massimino’ si è rivelato l’arma in più, pertanto influirebbe certamente, però per il momento non pensiamo a questa risposta. Per adesso dobbiamo pensare in positivo, guardiamo alla conquista del primo posto e a lavorare in tal senso. Poi se così non sarà allora sarà necessario resettare ed agire al fine di creare la giusta mentalità per poter affrontare al meglio i play-off se sarà il caso”.
Si ringrazia Davide Baiocco per la gentile concessione dell’intervista.
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