38 punti collezionati su 18 partite disputate nel girone d’andata totalizzando la media di poco più di 2 punti a gara. 12 le vittorie conquistate (solo il Lecce ha fatto altrettanto), appena 2 pareggi (è il numero più basso del campionato) e 4 sconfitte (Lecce e Trapani hanno fatto meglio rispettivamente con 1 e 3). Nonostante questi dati statistici confortanti, ottenuti sia giocando con il 3-5-2 che con il 4-3-3, il Catania di Cristiano Lucarelli non è riuscito a chiudere la prima metà del torneo in vetta alla classifica.
Poco male. C’è ancora un girone di ritorno da giocare e, negli ultimi tempi, raramente chi si è laureato campione d’inverno ha concluso la stagione al primo posto. Il Catania punta, allora, ad effettuare il sorpasso più avanti lungo il percorso. Consapevole di potere dare filo da torcere al Lecce fino alla fine. Positivo il bilancio della squadra di Lucarelli ma rappresentano un vero peccato i punti persi per strada in condizioni, sulla carta, favorevoli.
C’è rammarico, in particolare, per la mancata vittoria casalinga col Racing Fondi, all’esordio. Oppure per il ko di Caserta, quello interno con la Sicula Leonzio, la sconfitta di Reggio Calabria. Risultati riportati con formazioni, sulla carta, alla portata. Ma non sempre le ciambelle riescono col buco e la Serie C è un torneo pieno d’insidie. La classifica poteva essere migliore ma il Catania, adesso, è chiamato ad un nuovo inizio. Sarà come disputare un nuovo torneo e, in questo contesto, anche gli equilibri del calciomercato potrebbero recitare un ruolo rilevante. Si ricomincia da Fondi, continuando la rincorsa al Lecce capolista.
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