Gennaro Monaco, ex difensore del Catania nonchè bandiera della tifoseria dell’Elefante, è intervenuto telefonicamente ieri pomeriggio ai microfoni di Radio Studio Italia rispondendo alle domande formulate da Igor Pagano, in collaborazione con Donato e Livio Giannotta della redazione di TuttoCalcioCatania.com. Monaco ha commentato il momento vissuto dalla squadra di Lucarelli, reduce dalla trasferta vittoriosa di Rende. In modo particolare si è soffermato sull’analisi di alcune individualità, oltre che dell’intero collettivo etneo, e del prossimo impegno con il Racing Fondi.
In virtù della vittoria sul campo di Rende, il Catania chiude il girone d’andata al secondo posto in campionato, a -3 dalla capolista Lecce…
“Vedendo il Catania sul campo, posso dire che avrebbe meritato alla grande il primo posto, anche perché si è visto annullati alcuni gol regolari ed anche non concessi opinabili calci di rigore. Speriamo che nel girone di ritorno tali episodi a sfavore si possano equilibrare, perché nel calcio è anche una questione di equilibri, di dare/avere”.
Senza dimenticare la vittoria netta e convincente per 3-0 nello scontro diretto contro il Lecce al ‘Massimino”…
“Questo rappresenta un ulteriore punto a nostro vantaggio. Anche perché nella gara di ritorno i giallorossi saranno costretti a giocare con l’imperativo di vincere. E proprio quando sei costretto alla vittoria forzata, il pallone tende a divenire più pesante.
Noi in attacco, grazie a uomini come il talentuoso Di Grazia, Curiale e Ripa, stiamo dimostrando di essere devastanti. Senza tralasciare Russotto che sta disputando un superbo campionato. Allo stato attuale con l’organico a disposizione di mister Lucarelli, inserito un contesto tattico come il 3-5-2 che presuppone maggiori equilibri, il Catania diviene praticamente una macchina da guerra”.
Curiale si sta rivelando un’assoluta garanzia per il Catania grazie alle sue 8 realizzazioni. Ripa, invece, credi possa rivelarsi il primo vero ‘acquisto’ del mercato di gennaio?
“Conosco benissimo Francesco Ripa, anche perché ha giocato con mio figlio. E’ un elemento che in questa categoria riesce a fare la differenza, come ha già avuto modo di dimostrare, e quest’anno si è dovuto adattare ai dettami tattici di mister Lucarelli. Senza poi dimenticare il fatto che il Catania, anche se milita in terza serie, praticamente è come se disputasse la massima categoria! In un ambiente come quello catanese intervengono delle pressioni o, comunque, una serie di situazioni a cui il giocatore non era abituato, nonostante abbia giocato in ottime piazze. Adesso potrà iniziare davvero a fare la differenza, sia a livello individuale che in termini di collettivo, con i compagni di reparto Di Grazia, Russotto e Curiale. Curiale è un elemento che attacca la profondità, ha gamba. Ripa, invece, ti viene incontro, ti fa la sponda e poi in area di rigore è implacabile. Cioè, quando c’è da far gol la butta dentro e da fermo stacca un metro! E’ quel tipo di attaccante che si avvicina al vecchio Ambrosi e, dunque, non propriamente bello da vedere ma maledettamente concreto”.
Ci aspettiamo, allora, che anche Ripa possa seguire l’esempio di Alessandro Ambrosi in termini di gol…
“Come ho già detto, conosco il calciatore Ripa, un grande professionista, e ho saputo che è arrivato a Catania entusiasta perché la realtà catanese rappresenta per lui, proprio come lo è stato anche per me, l’apoteosi della carriera, un fondamentale ruolo del suo percorso professionale. Poi sa anche lui che se riesce a fare bene in questa stagione, vincendo il campionato entrerebbe di diritto nella storia del club”.
Catania-Racing Fondi terminò 1-1 nel girone d’andata. Dopo un avvio modesto in campionato della squadra laziale, adesso ha migliorato la propria classifica anche grazie all’acquisto di giocatori come Corvia. Quali sono le tue valutazioni in merito?
“Nella fattispecie Corvia è un signor giocatore capace di fare la differenza come anche in Serie B accadeva, un attaccante esperto che ti può castigare al minimo errore. Sapendo di andare a giocare contro un giocatore come lui, servono quattro, non due, occhi aperti, e pure dietro le spalle! Il Fondi è una squadra che lotta, corre, possiede in organico giocatori di qualità come, per l’appunto, Corvia ed anche qualche altro elemento esperto. Secondo me potrà essere un gol a decidere la partita, nel senso che se il Fondi te ne fa uno allora il Catania potrà benissimo realizzarne due”.
A Rende il Catania non ha subito gol, confermando il primato stagionale di categoria per quanto concerne le reti subite. Il reparto difensivo costituisce la vera forza di questa squadra, non credi?
“Difesa composta da giocatori estremamente validi. In particolare Bogdan è un elemento arcigno, che ha fame. Poi Marchese è un giocatore di grande esperienza. Pisseri è un vero e proprio spettacolo. Davvero il Catania è composto da una rosa fortissima in tutti i reparti, difesa, centrocampo ed attacco. E’ una squadra che attacca in undici e difende in undici. Una compagine che eccelle negli equilibri e nei valori tecnici, sia individuali che collettivi. L’importante è che i ragazzi continuino sempre a credere nelle loro potenzialità, proseguendo per questa strada. Dalle ultime prestazioni ed in base al comportamento generale degli ultimi mesi ne sono convinto”.
Tra i tifosi del Catania presenti a Fondi ci potrebbe essere anche posto per Gennaro Monaco?
“Purtroppo, causa lavoro o gestione di mio figlio a Perugia, non riesco quasi mai ad assistere alle partite del Catania dal vivo, se non al computer. Sarebbe molto bello seguire le gare degli etnei dagli spalti. Posso dire ad alta voce di essere un grande tifoso del Catania. Addirittura qualche panchina campana che voleva chiamarmi non lo ha poi fatto proprio per questo motivo! Perché sai che in Campania ci sono squadre rivali al Catania, sai quello sfottò tipico con squadre come Casertana e Juve Stabia, ed io schierandomi apertamente catanese non sono stato scelto come allenatore. Ma sono felice ugualmente, anche se non alleno non mi cambia niente. L’importante è poter sempre camminare a testa alta e rimango uno di quei giocatori che ha vestito la maglia dell’Elefante, onorato e glorificato dalla città di Catania e dalla provincia. Reputo che questo sia il più grande riconoscimento dopo aver giocato a calcio”.
Si ringrazia Gennaro Monaco per la gentile concessione dell’intervista.
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