Nelle ultime due stagioni i giocatori e l’allora allenatore del Foggia, Roberto De Zerbi, ora alla guida del Benevento, avrebbero ricevuto compensi in nero. Denaro riciclato proveniente da una serie di reati di natura fiscale attuati per favorire gli interessi dei clan catanesi operanti a Milano e in provincia in un intreccio tra mafia e pallone che emerge dall’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia (Dda) milanese. Inchiesta che ha portato in carcere il vicepresidente onorario del Foggia e commercialista Ruggiero Massimo Curci. E’ scattata l’ipotesi di autoriciclaggio. Un sistema che avrebbe consentito di accumulare centinaia di migliaia di euro di compensi illeciti.
In un appunto sequestrato sul telefono del fratello di Curci, Nicola, gli investigatori hanno trovato l’elenco dei destinatari e gli importi: oltre a De Zerbi, che avrebbe avuto 15mila e 50 euro, compaiono otto giocatori ed ex: Enrico Guarna (13mila 500 euro), Roberto Floriano (25mila), Alan Empereur (50mila), Pietro Arcidiacono (20mila), Cosimo Chiricò (18.477), Vincenzo Sarno (14mila 55), Antonio Junior Vacca (24mila 568), Pietro Iemmello (24mila 568), l’ex vice-allenatore Davide Possanzini (15mila 49) e i procuratori di Guarna (6mila) e di Empereur (7.500). La società rossonera nega ogni addebito in una nota ufficiale, e intanto non si esclude la possibilità di nuove iscrizioni nel registro degli indagati.
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