Giornalista de Il Mattino che segue le vicende della Paganese, Danilo Sorrentino è stato contattato telefonicamente dal nostro Direttore, Livio Giannotta, in vista dell’impegno di campionato col Catania. Azzurrostellati in cerca di continuità, dopo la bella ed inattesa vittoria di Siracusa.
La Paganese archivia il momento negativo imponendosi a Siracusa, te lo aspettavi?
“E’ arrivato un periodo di crisi ma anche nella partita persa tra le mura amiche col Monopoli qualche timido segnale di risveglio c’era stato. La vittoria di sabato ha sorpreso un pò tutti, per il modo in cui è arrivata. Nemmeno la Paganese credo si aspettasse di vincere in maniera così convincente a Siracusa. Per oltre 60 minuti ha avuto sempre in mano il pallino del gioco. La vittoria ha sgombrato i pensieri negativi dalla mente, avere giocato sul velluto ha rivitalizzato la squadra”.
Cosa non ha funzionato precedentemente e come si presenta il confronto casalingo col Catania?
“La rosa è stata allestita molto tardi. Tanti giocatori sono arrivati solo nelle ultime settimane di mercato, in pochi hanno sostenuto il ritiro estivo. Poi si è registrato subito il cambio di allenatore con Matrecano esonerato. La Paganese ha raddoppiato i normali tempi di assestamento, facendo i conti con vari problemi. Ora gli azzurrostellati cercano conferme contro il Catania. In casa la Paganese non ha mai vinto quest’anno, affronta un avversario di vertice che vuole restare in scia. Non sarà una gara facile per dare continuità, di cui la Paganese avrebbe bisogno”.
Tatticamente come si disporrà la Paganese contro il Catania e quali sono i giocatori con una tasso d’esperienza maggiore?
“La Paganese è stata costruita per il 4-3-3 di base. I calciatori sono arrivati funzionalmente a questo progetto tattico. Nelle ultime gare Favo ha adottato anche il 4-2-3-1, ma il 4-3-3 si adatta perfettamente alle esigenze della Paganese. Scarpa nasce esterno offensivo ma si sta adattando a mezzala, in questo momento tale soluzione credo fornisca maggiori garanzie. La rosa presenta elementi di esperienza come Carcione, Scarpa e Cesaretti ma, per il resto, la squadra è molto giovane”.
Quale formazione potrebbe schierare, Favo, martedì pomeriggio?
“In porta spazio a Galli (Gomis squalificato, ndr). Fabinho è infortunato dall’inizio della stagione. Della Corte aveva avuto la febbre ma l’ha smaltita e martedì sarà in campo. Credo che sarà confermato Pavan a destra con Della Corte a sinistra, centrali di difesa Meroni e Piana. Tascone, Carcione e Scarpa a centrocampo; davanti Talamo, Regolanti e Cesaretti”.
Quali sono i punti di forza della Paganese e gli obiettivi stagionali?
“Il reparto offensivo della Paganese è qualitativamente buono ed interessante, di sicuro non da ultimo posto. Cesaretti è un giocatore importante, Talamo ha già fatto tre gol, Regolanti era in ritardo di condizione ed è in crescita, può fare ancora di più. Scarpa è una sorpresa. Si è ritrovato in C, a 38 anni, e sta facendo la sua onestissima parte. Dell’efficienza dell’attacco non ho mai avuto dubbi. A centrocampo, invece, in avvio di stagione la Paganese ha faticato. In particolare Carcione aveva degli acciacchi, Tascone non è partito meglio. Ritengo che se la Paganese sta bene fisicamente, può essere squadra da metà classifica. Deve pensare innanzitutto a salvarsi. La vittoria di Siracusa non cambia lo scenario della classifica, anche perchè le dirette rivali sono tutte lì. La continuità è fondamentale. Questo mese si rivelerà determinante per il futuro”.
Cos’ha motivo di temere la Paganese, in vista del Catania?
“Il Catania ha cambiato modulo nella precedente partita, non so se riproporrà il 4-3-3 anche a Pagani. Sarebbe un modulo speculare. La rosa etnea possiede giocatori in grado di fare la differenza e più esperta, qualitativamente superiore ma è chiaro che, poi, deve dimostrare la propria superiorità. Lucarelli ha anche una panchina più lunga rispetto ai cambi che può permettersi Favo. In questo senso, la regola delle cinque sostituzioni favorisce tendenzialmente le grandi squadre. Ripa, ad esempio, non gioca spesso titolare ma è un panchinaro di lusso. Gli allenatori, comunque, hanno sempre la possibilità di cambiare volto alla partita già tra il primo ed il secondo tempo”.
Che tipo di mentalità adotterà la Paganese contro il Catania?
“Solitamente si adatta all’avversario di turno. Ad esempio quest’anno ha affrontato una grande squadra, il Trapani, e gli azzurrostellati hanno prevalentemente badato a difendersi ma attraversavano un periodo particolare, venendo da una serie di risultati negativi. Era un momento psicologico diverso rispetto alla gara col Catania. Magari la squadra di Favo ha difficoltà a fare la partita, ma negli spazi può rendersi pericolosa essendo veloce nelle ripartenze”.
Lotta promozione, chi la spunterà?
“I valori espressi dal campionato, al momento, sono questi. Ma il Lecce deve ancora osservare un turno di riposo. Sono tutte lì, a distanza di pochi punti. Catania, Lecce e Trapani si giocheranno il primo posto fino alla fine. Poi bisognerà vedere come arriveranno alla sosta ed all’apertura del mercato di gennaio. Chi si rinforzerà meglio potrebbe avere quella spinta ulteriore. Il girone C è equilibrato ma tendente al basso. L’anno scorso c’erano Matera, Juve Stabia e Foggia particolarmente attrezzate. Adesso in alto c’è, con tutto il rispetto, il Monopoli che, a Pagani, con mezzo tiro in porta ha vinto la partita. Le sorprese sono sempre dietro l’angolo ma Catania, Lecce e Trapani, a livello di organico e blasone hanno qualcosa di più rispetto alle altre concorrenti. Cosenza e Casertana verranno fuori, fin qui il Monopoli ha fatto molto bene, mentre Juve Stabia e Matera si sono indebolite. Comunque è ancora presto per fare dei bilanci ma se cominci a perdere punti pesanti per strada, potrebbero pesare. Vedi il Lecce che pareggia in extremis ad Andria. Penso che si deciderà tutto tra febbraio e marzo”.
Meglio prendere pochi gol o segnare tanto, nell’ottica di vincere il campionato?
“In generale ha la meglio chi prende meno gol, però poi li devi anche fare. Conta avere il giusto equilibrio nel rapporto tra reti siglate e subite. L’importante è subire poco ma segnare con regolarità. In questo momento va bene al Lecce perchè segna tanto, ma nelle partite che contano è importante anche non prendere reti”.
Negli ultimi anni, a parte De Santis ci sono state idee di mercato sull’asse Catania-Paganese?
“In estate Alcibiade è stato vicinissimo al Catania, rifiutando una proposta biennale con la Paganese, poi decise di andare alla Feralpisalò. Nel 2016 Curiale, quando ancora militava nel Trapani, fu molto vicino alla Paganese. Era l’inizio di settembre. Poi l’affare sfumò, credo per motivi personali. Per Cicerelli il Catania fece esclusivamente un sondaggio, piacque soprattutto a Foggia, Pro Vercelli e Salernitana, sua attuale squadra”.
Si ringrazia il collega Danilo Sorrentino per la gentile concessione dell’intervista.
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