RIPA: “Palo col Catanzaro? Spero di rifarmi a Castellammare. Tra me e Curiale concorrenza leale. Non pensiamo al Lecce. 4-3-3 modulo adatto”

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Francesco Ripa

Ospite presso gli studi televisivi di Corner, l’attaccante del Catania Francesco Ripa spera di rifarsi dopo il palo pieno centrato domenica contro il Catanzaro. Di questo ed altro parla l’ex giocatore della Juve Stabia. Ecco le parole evidenziate da “TuttoCalcioCatania.com”:

“Mi emoziona ricordare i gol messi a segno nel mio passato. Penso alla cavalcata di Sorrento in C. Per me fu un trampolino di lancio verso il calcio professionistico, avevo 18 anni. Devo molto al Sorrento Calcio. La chiamata del Catania? Prima si è fatto sentire il Direttore Sportivo Argurio, poi ho incontrato l’Amministratore Delegato Lo Monaco in hotel. Suo fratello aveva sempre parlato bene di me. Spesso Lo Monaco ci dà dei consigli, vivendo il calcio da tanto tempo. Erano sorti problemi familiari inizialmente, poi risolti. Ho avuto anche altre offerte, ma il Catania non si può rifiutare. E’ la squadra più forte in cui ho militato in carriera finora. Perchè ho scelto la maglia n.29? E’ il giorno in cui è nata mia figlia”.

“Il palo contro il Catanzaro? Avrei dovuto tirare sul secondo palo, ma ho preferito calciare il pallone sul primo. Da questo punto di vista speriamo di rifarmi a Castellammare di Stabia. Siamo una squadra forte, un gruppo compatto ma nel calcio i nomi non contano niente, bisogna sempre dimostrare la propria superiorità. Soprattutto in terza serie. Il mister ci dà quella cazzimma determinante nell’ottica di fare qualcosa di più. Il campionato è lungo. I torni di C si vincono nei gironi di ritorno, spesso nella seconda parte del campionato la musica cambia. Difficilmente si continuerà a siglare lo stesso numero di gol. Andiamo avanti per la nostra strada, non pensando al Lecce. Seguiamo il nostro percorso”.

“Il mister ci ha fatto i complimenti per la voglia di vincere e l’intensità evidenziate nell’arco dei 90 minuti contro il Catanzaro, che ha tirato una sola volta in porta. Continuiamo su questa strada, facendo la partita con continuità. Il 4-3-3? Possiamo utilizzarlo tranquillamente, avendo in organico giocatori in grado di saltare l’uomo con relativa facilità. Lodi è un giocatore che contribuisce a farci fare il salto di qualità. Il mister ci dà dei concetti in fase offensiva, soprattutto per quanto riguarda i cambi di gioco e la capacità di mettere palla in mezzo”. 

“Io e Curiale siamo diversi per caratteristiche. Personalmente sono più una prima punta, lui un attaccante di movimento. C’è concorrenza assolutamente leale, dobbiamo fare il bene del Catania. Ci alleniamo tutti bene per scendere in campo il sabato o la domenica. Poi le scelte le fa il mister. Siamo un gruppo che ha un obiettivo da raggiungere. Chi non gioca, giustamente, s’incazza ma chi entra in campo dà il suo contributo com’è giusto che sia. Bogdan? E’ cattivo in marcatura. Anche Lovric si fa sentire, a questi aggiungiamo Aya. Il più bravo da questo punto di vista è Tedeschi. Bucolo? A volte gli servirebbe un Aulin, parla ed urla tanto (sorride, ndr). E’ un tifoso del Catania, ci tiene tanto al bene del Catania e si vede”.

“Se ci aspettavamo un Siracusa così arrendevole contro il Lecce? Noi a Siracusa abbiamo trovato un ambiente profondamente diverso rispetto al Lecce. Sapete quanto è sentita la rivalità sportiva col Catania da quella parti. Forse il Siracusa si esprime meglio in trasferta perchè ha giocatori con caratteristiche più adatte ad esaltarsi fuori casa. E’ evidente che contro di noi qualsiasi avversario dia sempre qualcosa di più”. 

“La Juve Stabia? Conterà la mentalità con cui affrontare le Vespe. Dobbiamo scendere in campo con cattiveria e voglia di vincere. Non so come verrò accolto, spero bene perchè ho dato tutto me stesso nei tre anni vissuti. Non esulterei se segnassi, ma mi auguro di portare a casa i tre punti. Quest’anno la Juve Stabia sta disputando un buon campionato, al ‘Menti’ è una squadra che dà qualcosa di più”. 

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