In vista di Catania-Akragas, il sito ufficiale rossoazzurro pubblica in anteprima l’editoriale dell’ottavo numero stagionale de “Il Catania stadio”:
Fiducia e “cattiveria”
Quattro turni alla fine del girone d’andata, sei prima della lunga sosta invernale: il campionato è ormai vicino al giro di boa ed i valori sono già quasi del tutto emersi.
Nel “quasi” c’è la possibilità di ulteriori variazioni di rilievo, ai piani alti, come del resto è già capitato: non è passato remoto il tempo in cui il Monopoli veleggiava in testa, oggi l’undici pugliese è ben lontano dal podio; così anche il Siracusa è stato leggermente ridimensionato. In compenso, il Trapani si sta riproponendo (eccoli, i reali valori che emergono nel medio e nel lungo periodo), la Virtus Francavilla è di nuovo lì proprio come l’anno scorso, il Rende si è ritagliato il ruolo di rivelazione ed il Bisceglie è sulla buona strada.
Attenzione alle cinque squadre dal nono al tredicesimo posto: oggi sono quelle che lottano per due piazzamenti in chiave playoff, domani saranno verosimilmente più in alto e rappresenteranno l’ago della bilancia anche nella lotta per la promozione diretta, perché per le due-tre che si contenderanno il lasciapassare per la cadetteria diventerà difficile, molto difficile, battere queste compagini, a prescindere dal fattore campo.
Quattro di queste formazioni, se fossero quotate in borsa per i risultati sportivi, meriterebbero oggi un investimento in chiave futura, perché è molto probabile che risalgano la corrente in classifica: il Catanzaro ha un organico importante e dopo il successo sul Cosenza si è garantito il prezioso apporto in termini d’entusiasmo di una piazza calda; il Matera ha grandi potenzialità e può riproporsi ad alta quota grazie ad un calendario propizio da qui alla fine della prima parte del campionato; la Juve Stabia è solida ed è attesa da scontri diretti che potrebbero rilanciarne le quotazioni; il Cosenza è insieme di grande valore e la “cura Braglia” è destinata a funzionare. Dalla Calabria alla Basilicata, passando per la Campania, ovunque si ritrovano motivi di fiducia.
E con uno “scheletro” di campionato composto da squadre più competitive e convinte rispetto alla prima parte dell’annata, il girone C è destinato a divenire ancora più avvincente.
Fiducia è quindi la parola chiave e nel Catania possiamo averne molta, non solo e non tanto per le gare che ha vinto ma per lo spirito che ha portato i rossazzurri a vincere già 10 gare: è quello giusto.
Sei volte 1-0 vuol dire sofferenza ma anche e soprattutto mentalità vincente.
C’è la necessaria “cattiveria”, in questo gruppo: non si vince al 94° a Castellammare di Stabia, se non ci sono sostanza caratteriale e sacro furore agonistico.
Che poi, guarda un po’, sono le caratteristiche più care ai tifosi, quelli che alimentano il fuoco vitale nel rigido inverno dell’attesa della prossima gara e di una classifica migliore, sempre.
Si può e si deve insistere, il ferro è caldo: andiamo a batterlo, ragazzi, con umiltà e convinzione, non importa con quale punteggio.
L’urlo felice di Ramzi risuoni anche stavolta.
Forza Catania, da sempre e per sempre.
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