Bravi, bravissimi i ragazzi di Cristiano Lucarelli a vincere una partita semplice solo sulla carta. In realtà i rossoazzurri sapevano benissimo che ci sarebbe stato da lottare duramente in campo. L’Akragas ha venduto cara la pelle, pur con i limiti e le problematiche societarie che attanagliano la squadra di Di Napoli. Al di là del ko del “Massimino”, giusto riconoscere i meriti di un avversario che ha affrontato il Catania con coraggio. Chiudendosi molto bene e ripartendo con pericolosità nel primo tempo.
L’atteggiamento iniziale dell’Akragas ha creato qualche problema al Catania che, però, ha superato le difficoltà mantenendo la necessaria calma. Serviva pazienza per sbloccare l’incontro, equilibrio tra i reparti, compattezza. Lucarelli ha catechizzato a dovere i ragazzi per poi, nella ripresa, tirare fuori dal mazzo la carta Mazzarani. Scelta rivelatasi felice innalzando il tasso tecnico in mezzo al campo ed aumentando la spinta offensiva. Il Catania, con umiltà e voglia, ha continuato ad attaccare a testa bassa nella ripresa ricevendo il giusto premio.
Un Catania maturo, maiuscolo. Anzi, gigante prendendo in prestito il soprannome della squadra agrigentina. Gigante perchè ha lottato con intelligenza e caparbietà. Gigante perchè non ha preso sottogamba l’incontro. Gigante perchè ha atteso il momento giusto per colpire, giocando senza frenesia ma con determinazione e consapevolezza. Gigante perchè ha avuto una sapiente interpretazione della gara. E Gigante dovrà essere anche venerdì a Trapani, portando avanti i confortanti progressi evidenziati sul piano della mentalità e della personalità.