Che fosse una gara particolarmente attesa a Reggio Calabria, lo sapevamo. Si era anche a conoscenza della rivalità sportiva esistente tra le opposte tifoserie. Auspicavamo, però, che nel 2017 non si verificassero ancora episodi esulanti da un contesto comportamentale di correttezza sugli spalti. L’ultima volta a Siracusa siamo rimasti molto delusi da questo punto di vista. Adesso la situazione si è, in qualche modo, ripetuta.
A finire sotto il bersaglio della tifoseria avversaria, ancora una volta l’estremo difensore Matteo Pisseri. Mister Cristiano Lucarelli, a fine partita, ha sottolineato che probabilmente la squadra rossoazzurra non sta molto simpatica. Di sicuro il ripetuto lancio di fumogeni all’indirizzo di Pisseri nell’area di rigore etnea, che ha costretto l’arbitro ad interrompere il gioco per più di qualche minuto, non è un episodio edificante.
Ancor più grave l’esposizione di uno striscione che, anzichè trasmettere il significato di un semplice sfottò, ha marcato la stupidità ed inciviltà di un gruppo di tifosi. Rappresentare l’Etna con l’indicazione della scritta “Nessun Elefante vi protegge… prima o poi la lava vi distrugge” è quanto di più imbecille possa esserci. Chiaro messaggio di discriminazione territoriale che conferma l’arretratezza culturale del nostro Paese che, invece, anche attraverso il calcio dovrebbe veicolare altri significati.
Eccezionale, comunque, la risposta dei sostenitori provenienti da Catania che scandiscono il coro “Il vulcano è la terra che amiamo… dell’eruzione ce ne freghiamo…”. Spettacolo puro ed autentico nel Settore Ospiti dello stadio “Oreste Granillo” offerto dai 381 tifosi rossoazzurri che, a tratti, davano l’idea che il Catania giocasse in casa. Ma anche una lezione di correttezza all’indirizzo di chi, evidentemente, è ancorato ad una visione antisportiva e razzista del calcio.
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Sono un tifoso reggino e sono perfettamente d’accordo con quanto scrivete a proposito di quanto accaduto in curva sud ieri sera. Mi dissocio da questi personaggi che infangano il nome della città di Reggio Calabria. Mai vista tanta inciviltà.
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