LUCARELLI: “Non facciamo drammi e ripariamo la gomma bucata. Ecco dove migliorare. Lecce in pole, a Reggio altra battaglia. Russotto va gestito, assenza tifosi in trasferta incide”

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Cristiano Lucarelli

Lungo intervento di Cristiano Lucarelli, allenatore del Catania, in diretta dagli studi televisivi di Corner. Queste le parole del mister evidenziate da TuttoCalcioCatania.com:

“Catania è molto meglio di come mi avevano raccontato. Forse per merito dei risultati e dello spirito che siamo riusciti a dare a questa squadra riportando tanti tifosi allo stadio in così poco tempo e facendo dimenticare le ultime stagioni di grande sofferenza. Non ho trovato finora nessun’anomalia, se non quella di avere un ambiente che si galvanizza nelle vittorie e forse si deprime un pò troppo nelle sconfitte. Avendo giocato in piazze simili, penso che dopo 36 anni di calcio posso riuscire a gestire la cosa”.

“Catania-Sicula Leonzio? Di anomalo c’era la classifica. Prima del match, sulla carta, si poteva pronosticare una vittoria abbastanza comoda del Catania. Il campo però non è di carta ma è fatto d’erba. E’ successo quello che capita a chiunque. Penso al Palermo in B o alla Juventus in A. Quando fai tante partite ad altissimo livello psicofisico può capitare di sbagliare. Noi dobbiamo essere consapevoli che in ogni partita affronteremo avversarie pronte a vendere cara la pelle”.

“La Leonzio è stata la squadra più esaminata in sala video durante la settimana. Rigoli è molto bravo a basare l’organizzazione delle squadre sull’avversario, sapevamo che avrebbe potuto giocare con una linea difensiva a 3. Ho avvertito i ragazzi che sarebbe stato possibile schierarsi a specchio. Noi abbiamo preparato la gara sui quinti. Io mi sento un coraggioso, non speculo sull’avversario. Quando decido una cosa, la faccio. In un momento del primo tempo in cui De Rossi e Djordjevic erano ammoniti, non volevo rischiare di rimanere in dieci. Inoltre volevo mettere Russotto su De Rossi per andare a cercare l’espulsione del terzino avversario e cambiare l’inerzia della partita. In un secondo una partita può cambiare. Noi, in una partita brutta e giocata male, avevamo la necessità di trovare un episodio per indirizzare il match dalla parte nostra”.

“Volevo cercare di chiudere la prima frazione in parità, ci siamo andati vicini prendendo la traversa. Se avessimo segnato, psicologicamente il secondo tempo sarebbe potuto andare diversamente. Nella ripresa abbiamo adottato un 4-2-4. Se avessimo vinto i duelli sugli esterni, al centro dell’attacco avrei potuto sfruttare gli inserimenti di due prime punte autentiche. A volte noi allenatori siamo bravi, in altre veniamo considerati coglioni. Ma io sono convinto che quella gara non sarebbe mai cambiata a prescindere dai moduli e dagli interpreti. Nella ripresa avevamo in campo il top del gioco sugli esterni, sperando che i ragazzi andassero a sviluppare situazioni per servire meglio i nostri attaccanti. Invece abbiamo continuato a giocare prevalentemente per vie centrali”.

“Siamo stati poco reattivi e molto imprecisi sulle riconquiste delle seconde palle, respingendo spesso centralmente il pallone. Segnali evidenti del fatto che fosse una serata storta per noi. Sul primo gol della Leonzio, Aya avrebbe dovuto accorciare con più convinzione e cattiveria. Traversa di Ripa? Purtroppo può succedere. Fare gol alla fine del primo tempo voleva dire tanto psicologicamente. Però con sincerità va detto che, in quel momento, non avremmo meritato il pareggio. Mi aspetto prestazioni ad impatto più elevato dalla mia squadra”.

“Noi marchiamo a uomo nella zona ed in area bisogna marcare, attaccandoci come la colla all’avversario. Cosa non verificatasi in occasione dello 0-2 della Leonzio. Per i centimetri che abbiamo dovremmo, inoltre, sfruttare meglio le palle inattive. I calci piazzati sono importanti, molte volte il gol passa dallo sviluppo di situazioni da palle inattive. Vorrei vedere più cross dalla linea di fondo campo, non dai 30 metri. Contro la Leonzio i nostri cross erano un invito a nozze per i nostri difensori e non abbiamo praticamente mai attaccato la profondità. Comunque non dobbiamo drammatizzare. Manteniamo la calma, non lasciamoci andare al disfattismo. Prendiamo questa partita come un qualcosa di utile che ci servirà. Se non abbiamo le stesse motivazioni dei nostri avversari, non vinciamo le partite”.

“Che voto mi darei nella partita disputata con la Leonzio? Forse sono stato un martello, ma non abbastanza per accendere la squadra sul piano motivazionale e della tenuta nervosa. Dovevo essere più insistente. Inoltre non sono riuscito, con i cambi e le mosse, a ribaltare il risultato. Dopo Siracusa ho detto che ricerchiamo le battaglie. Parlo di battaglia fisica, dialettica e psicologica. Bisogna capire che quando fai delle prestazioni continue e tirate, può capitare che ogni tanto inciampi. Noi abbiamo bucato la gomma, adesso va riparata in modo da riportare la macchina a pieno regime. Sono convinto che questa gara sia educativa. Ci ricapiterà di vincere tante partite consecutive ma dovremo assicurarci di mantenere sempre alte le motivazioni ed il senso di responsabilità, senza appagamento”.

“Abbiamo perso quel piacere di soffrire a cui facevo riferimento nel post-gara di Siracusa. Non ho visto i ragazzi abbastanza pimpanti durante gli allenamenti settimanali. Inconsciamente la vittoria nel derby, la modalità con cui è arrivata, ci ha appagati. Forse avrei dovuto cambiare dieci giocatori, inserendo mi avrebbe dato maggiori garanzie chi non si è sentito in prima persona artefice dell’impresa di Siracusa”.

“Il nostro staff valuta attentamente, nel corso della settimana, l’impegno e la disponibilità dei giocatori e gioca chi dimostra di avere il sangue agli occhi, ma non siamo nella loro testa. Se un calciatore non si sentisse al 100% pronto per scendere in campo, potrebbe aiutarci nelle scelte. Collaborando insieme per un obiettivo comune. Mio fratello Alessanro, a cui dico sempre che il Lucarelli vero sono io, dopo la gara do Siracusa mi ha scritto “Siete l’unica squadra con tanti giocatori in campo ad esultare dopo il gol”. Questo vuol dire che c’è un gruppo importante, diventato tale in poco tempo. Ci sono le condizioni perchè quello di sabato possa essere considerato un incidente di percorso.

“Le cinque sostituzioni in Serie C? Il Presidente Gravina è sempre stato molto vicino e solidale sui problemi che le varie società incontrano. Con le cinque sostituzioni, in effetti, noi allenatori riusciamo a gestire un pò meglio rose importanti. Dando la possibilità di dare spazio a tanti calciatori e, magari, cambiare la storia delle partite. Si tratta di un’innovazione facilmente digeribile. Per me è intelligente la distribuzione delle sostituzioni, la Serie C ne trae benefici”.

“Il Lecce ha rinforzato notevolmente la squadra con tre giocatori di valore che sono Di Piazza, Armellino e Di Matteo. Nella passata stagione i salentini erano davanti al Catania di 27 punti. Noi siamo ripartiti invece tra le macerie e con difficoltà ambientali, diversi calciatori sono arrivati in condizioni precarie, eppure siamo lì a giocarcela con loro. Inoltre, pur avendo una squadra con una struttura fisica importante, siamo partiti subito bene e non era scontato. Dobbiamo essere meno ansiosi con le squadre che fanno parte della parte destra della classifica, avendo maggiore pazienza nel trovare gli spazi giusti, la razionalità e lucidità necessarie quando serviamo gli attaccanti. Noi abbiamo una rosa più ampia rispetto al Lecce, anche se forse loro hanno qualcosa di più qualitativamente. Adesso si presentano tanti impegni ravvicinati e cerchiamo di gestire al meglio le risorse a disposizione”.

“Manneh? Possiede delle potenzialità straordinarie. Come quinto di centrocampo potrebbe, però, avere delle difficoltà. Lui si esprime al meglio come esterno alto. Altri giocatori non sono ancora al 100% della condizione e dobbiamo cercare di portarli a regime al più presto. Mazzarani? E’ migliorato tantissimo nell’interpretazione del ruolo di mezzala. Vogliamo cercare di fare coesistere le due punte con Lodi e Mazzarani a centrocampo. Andrea può essere utile anche in chiave difensiva. Avrei dovuto considerare il grande sforzo fisico da lui profuso a Siracusa, ma non era facile per me lasciarlo in panchina nella successiva partita. Russotto? Tende a rilassarsi un pò quando viene elogiato troppo. Io con lui ho un rapporto schietto e sincero, sa che tipo di persona sono. “Mister, nelle ultime due gare ho pensato solo a me stesso e non alla squadra”, queste le sue testuali parole dopo Siracusa. Andrea sapeva già che sarebbe andato in panchina contro la Sicula Leonzio. E’ un ragazzo che va gestito. Russotto è un calciatore che spacca, quando non gioca vuol dire che ha dato segnali di appagamento in settimana”.

“Reggina? Porcino è un giocatore importante, rispetto alla passata stagione è stato riportato nella sua posizione tattica originale. E’ una squadra che propone solitamente il 4-3-1-2 ma i calabresi possono portare adattamenti ed accorgimenti, ad esempio utilizzare il 3-5-2. E’ già accaduto con altre formazioni che abbiamo affrontato. Dovremo essere pronti a tutto. Il nostro modulo è in grado di sopperire alle altre disposizioni tattiche. Loro la prepareranno come il Siracusa, noi ci stiamo abituando a questo. Sarà una gara difficile come tutte, ma abbiamo la voglia e la convinzione di ripartire. Le condizioni del manto erboso del ‘Granillo’? Sono leggermente migliorate rispetto alla passata stagione. Al di là di questo, a Reggio sarà una battaglia e dovremo farci trovare pronti”.

“L’importanza di avere i tifosi rossoazzurri al nostro fianco? Sarebbe importante che sia sempre così. Noi, purtroppo, spesso in tante occasioni saremo soli. Su 18 trasferte questo aspetto in parte incide. Sappiamo di non poterci permettere prestazioni come quelle di sabato scorso. Nè quando giochiamo tra le mura amiche, nè in trasferta”.

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