PULVIRENTI: “Debito ristrutturato. Chiedo scusa. Faccio chiarezza su tutto, da Cosentino a ‘I Treni del Gol’. Ancora non me la sento di tornare allo stadio. Lo Monaco ed io, il destino…”

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Antonino Pulvirenti

A distanza di due anni, parla nuovamente alla stampa il patron del Catania Antonino Pulvirenti. Lunga conferenza a Torre del Grifo Village. Queste le parole di Pulvirenti evidenziate da TuttoCalcioCatania.com:

“Torno in conferenza stampa a distanza di due anni. Se allora qualcuno mi avesse detto che mi sarei ritrovato a parlare col Direttore, lo avrei preso per pazzo. Dissi che volevo vendere il Catania e che avrei fatto di tutto per mantenerlo in vita. La prima opzione non si è verificata, la seconda sì. Sentivo il bisogno di fare chiarezza. Ho ascoltato in silenzio alcune cose in questi anni. Oggi è arrivato il momento di parlare perchè giovedì scorso si è chiuso l’iter che portava Finaria alla ristrutturazione del debito attraverso l’emissione di un bond sottoscritto da investitori internazionali. E’ andato a buon fine, dunque, il piano complessivo di ristrutturazione che era stato approvato a luglio. Abbiamo pagato il concordato Wind Jet ed i debiti fiscali verso le banche. Rimane solo un milione circa da pagare con scadenza al 2018. Merito del Presidente Davide Franco, Giuseppe Caruso, l’avvocato Reitano e Gitto hanno lavorato per ottenere questo risultato. Oggi il gruppo può pensare ad un rilancio delle attività, compreso il Calcio Catania”.

“Perchè la scelta di puntare su Cosentino? Fece parte del Catania nell’anno in cui c’era Gasparin. Io volevo proseguire con Gasparin, affidando però esclusivamente le chiavi del mercato a Cosentino, ma il primo avrebbe voluto occuparsi sia della parte amministrativa che tecnica, pertanto ho nominato altre figure dirigenziali. E’ stato il mio più grande errore ed ancora oggi non riesco a darmi una spiegazione. L’anno scorso il Catania rischiava di sparire. Io ho assunto una persona totalmente fuori dalle competenze. Errore mio alla base. Ho sbagliato, non posso giustificarmi. Coinvolgendo Cosentino in un disastro, con ripercussioni negative anche sulla sua attività”.

“Se non ci fossero stati gli sviluppi de ‘I Treni del Gol’, Cosentino sarebbe sicuramente rimasto al suo posto. Lo ammetto con sincerità. Probabilmente ho vissuto un periodo della mia vita in cui le cose non andavano come sarebbero dovute andare. Io ho sempre difeso il rapporto con la nostra tifoseria anche in occasione del 2 febbraio. Ma oggi chiedo scusa alle persone che si sono sentite offese quando riportai una frase infelice ai microfoni di Sky. Mi tocca molto questa cosa”.

“‘I Treni del Gol’? Ho sempre avuto dei dubbi sui fatti accaduti, ascoltando le registrazioni telefoniche sono certo che ci sia stata una truffa totale nei miei confronti. Resta sempre il problema morale perchè io moralmente sono responsabile ed ho sbagliato. Due anni fa volevo vendere il Catania. Posso dire senza ombra di smentite che nessuno mi ha offerto concretamente un euro per acquistare la società. Vergara non l’ho mai incontrato. Non è arrivata la persona giusta. Io sono qua, ho pensato al Catania ed al gruppo. Mi scuso, mi sento in dovere di farlo. Con i fatti credo di essermi impegnato per cercare di rimediare agli errori commessi. Se fossi nei tifosi credo di meritare un pizzico di fiducia, perchè comunque in passato qualcosa di buono ho fatto. Mi hanno tolto il Daspo ma provo disagio nei confronti della gente, per questa ragione non vado allo stadio. Quando tornerò, dovrò sentirmi meglio con la mia coscienza perchè so di avere fatto del male ai tifosi”.

“Quando furono azzerati i vertici societari, il club era stato affidato a Pippo Bonanno. Io non potevo essere operativo. Un giorno mi resi perfettamente conto che noi non saremmo andati da nessuna parte nonostante gli sforzi economici fatti. Il mio gruppo ha sborsato parecchi milioni di euro in questi anni, ma non se hai la capacità gestionale e di programmazione puoi fare ben poco. Un giorno capii che c’era la possibilità di fissare un incontro con Lo Monaco, chiesi l’autorizzazione tramite gli avvocati. Abbiamo parlato del passato. E’ come se il tempo si fosse fermato a quattro anni fa, senza parlare dei contrasti avuti. E’ nata una nuova storia, oggi grazie al lavoro del Direttore ed alle risorse che il gruppo ha messo a disposizione, siamo nelle condizioni di guardare al futuro con un certo ottimismo”.

“Se le condizioni giudiziarie me lo consentiranno, un giorno spero di tornare a ricoprire il ruolo di Presidente del Catania in Serie A. Questa è la mia ambizione. Poi tutto può succedere nel calcio, anche che la società venga ceduta. Io ho subito cercato di trovare una soluzione dopo gli sviluppi de ‘I Treni del Gol’. Andai all’estero, portando a Catania gran parte dei miei soldi per permettere al Catania di iscriversi. Fu l’avvio di un percorso di riscatto. La volontà di fare restare in vita la società o di venderla c’è sempre stata”.

“Il Catania deve crescere gradualmente. Solo in parte mi potrei riscattare se riportassi il Catania in Serie A, perchè non dimentico le sofferenze che ho dato a tantissimi tifosi. La realtà dei fatti dice che oggi siamo in C e Finaria è perfettamente in grado di supportare l’attività di rilancio del Calcio Catania dopo avere ristrutturato il debito. Faremo tutto il possibile per riportare il Catania in alto. La società è in grado di vivere di luce propria, ma può anche accadere che arrivi qualcuno avente le condizioni necessarie per l’acquisto del club”. 

“Nel 2014 con il titolare della Doyen, Galliani e Lotito ero a Taormina. Può essere che io mi sia illuso, attraverso la figura di Pablo Cosentino, di potere entrare a fare parte di un mondo lontanissimo dalla nostra realtà. Io e Lo Monaco sentivamo l’esigenza di rivederci. Nel mio momento peggiore me lo sono ritrovato vicino. Sarà un caso, il destino, ma ci siamo rincontrati nello stesso giorno in cui il Catania festeggiò la promozione in Serie A”. 

“Progetto nuovo stadio? Ormai abbiamo perso i diritti d’acquisto su quel terreno. Murale Massimino? Non sono presente. Chi è causa del suo mal pianga se stesso… Ma il Direttore Lo Monaco secondo me avrebbe meritato di fare parte dei volti del ‘Massimino’ che hanno contribuito a fare la storia del Catania. Caso Wind Jet? Ho ricevuto ed ha ricevuto la Sicilia un danno. In questo caso dovrebbero chiedere scusa altri soggetti, non io. Se Bacco era interessato all’acquisto? Claudio Luca, Amministratore unico, è un tifoso del Catania, nostro partner. Quando bisognava portare avanti certi argomenti, mi riferisco alle credenziali, la trattativa si è bloccata. Non nacque mai una vera trattativa anche perchè c’era un protocollo da rispettare. Mancavano dei passaggi da fare per procedere”. 

“Il Catania per me è una continua tentazione, spesso ha il sopravvento con tutto il resto. Quando posso parlo con la squadra, sono sempre in contatto con il Direttore. Non ho mai perso una gara su Sportube. Quando tornerò allo stadio, la prima partita che seguirò sarà allo stadio “Angelo Massimino”. Spero che Lo Monaco non smetta presto di fare calcio perchè vogliamo raggiungere traguardi importanti. Questo Catania è attrezzato per il salto di qualità, le basi ci sono tutte. Poi un pò di fortuna non guasta”.

“Ringrazio chi ha deciso di metterci la faccia in un momento molto difficile per il Catania. A prescindere se abbiano fatto bene o male. Ventrone? Fu un errore clamoroso di Cosentino. La sua figura è stata imposta anche agli allenatori che si sono succeduti. Era totalmente inadeguato alle nostre caratteristiche. Gea? Si occupava di merchandising e ruoli d’immagine. I rapporti tra Cosentino e Moggi sono buoni, portammo a termine l’operazione Maniero ed assunsi Delli Carri come D.S. su suggerimento di Moggi. Se ho sentito qualcuno del mondo del calcio? Mi ha telefonato in questi anni l’ex Presidente del Parma Tommaso Ghirardi. E’ stato un saluto tra disgraziati, diciamo (sorride, ndr). Poi qualche altro contatto”.

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