In estate un evento giudiziario ha destato scalpore a Parma. La confessione di un duplice omicidio familiare commesso da Solomon Nyantakyi, 21enne calciatore ghanese cresciuto nel settore giovanile del Parma. Nyantakyi ha confessato a luglio di avere ucciso la madre, Nfum Patience di 43 anni, e la sorellina 11enne, Magdalene. Il ragazzo era conosciuto da Cristiano Lucarelli, attuale tecnico del Catania, che lo allenò in passato. Lo stesso Lucarelli, tempo fa, si è espresso in questi termini sul giocatore:
“Dal suo comportamento si vedeva che aveva dei problemi. Però era molto educato, non l’ho mai visto litigare con nessuno: sono sconvolto, era il tipico ragazzo da cui mai ti aspetteresti qualcosa del genere. Lo chiamai al CuoioPelli, si allenò quindici giorni con noi, ma poi scappò: venne da me a dirmi che gli mancavano la casa, la famiglia, gli amici”.
“Ho anche io sentito parlare della sua depressione. Era un ragazzo tranquillo, un po’ chiuso, non legava con nessuno in particolare: qualcosa di singolare tra i suoi coetanei. Ricordo Solomon, si allenava con noi in Prima Squadra e più volte lo portai anche in panchina. Non è facile inquadrare il carattere di un giovane, ma era un ragazzo tranquillo, taciturno. E’ difficile capire cosa possa essere passato per la sua testa. Veniva dalle giovanili del Parma, poi dopo il fallimento della società non so che percorsi abbia preso”.
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