Interessante intervista rilasciata da Gabriele Gravina, Presidente della Lega Pro, al Corriere dello Sport. Attenzione focalizzata sulla creazione di nuove leghe calcistiche, il Caso Vibonese e la possibile abolizione delle scommesse in Serie C:
“Il mio calcio vuole condurre a una rivoluzione, nei fatti, che riveda la struttura stessa dei campionati: il mio progetto è pronto, una sessantina di pagine da proporre a Tavecchio, in cui emerga il senso del cambiamento. Ma in tempi brevi: dead line, il prossimo novembre. C’è un modello nuovo con una serie A che resterebbe immutata. con venti o diciotto squadre; una B1 con venti club; una B2 a quaranta. Poi ci sarebbe la New League, una fascia-cuscinetto col potere di avvicinare al professionismo e che aiuti a creare l’agorà, un centro di sviluppo e di valorizzazione della polis”.
“Caso Vibonese? C’è confusione tra Leghe e Giustizia sportiva, ahimé. Io ho cercato di riaprire i termini di iscrizione, non è stato possibile, perché in quel caso ho perduto. Ma non ho responsabilità sulle penalizzazioni, anche se qualcuno così ha detto o scritto. E se il Tar dovesse ammettere la Vibonese, accetteremo: il nuovo calendario è già pronto”.
“Possibile abolizione delle scommesse in C? Quando sono stato alla Commissione Antimafia, un deputato mi ha avanzato interrogativi su questo tema. La scommessa è lecita, il problema è la frode. Siamo attrezzati per controllare i flussi, attraverso una convenzione con l’Aams. Chiudere a queste possibilità, significherebbe aprire all’universo clandestino, concentrato in Asia, difficile da governare, se non dalla Polizia. E non è vero che le società in crisi siano quelle più vulnerabili”.
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