CASERTANA – CATANIA: agguati e teppisti in azione anche dai balconi. Scene di vergogna e paura, altro che barriere da eliminare… si prendano provvedimenti esemplari!

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Daspo, Questura

Parlare di calcio? Ci piacerebbe farlo quotidianamente, narrando imprese e mirabilie, gioie e dolori, delle emozioni che trasmette questo sport. Purtroppo, però, ancora oggi dobbiamo focalizzare l’attenzione su un fenomeno tristemente attuale, legato ai problemi di ordine pubblico negli stadi italiani. Sabato 2 settembre, lo stadio “Alberto Pinto” di Caserta ospita l’evento Casertana-Catania. Entusiasmo nella città campana facilmente palpabile. Cori e sano sfottò tra le opposte tifoserie rendono l’atmosfera elettrizzante.

Sul rettangolo di gioco, nel corso del secondo tempo ed in un momento clou della gara, entra in azione un irrigatore impazzito che schizza acqua proprio in una fase di gioco favorevole alla squadra rossoazzurra (incredibile ma vero, in Serie C succede anche questo, ndr). Gara interrotta per diversi minuti, poi la Casertana trova la via del gol che sancisce la conquista di tre punti preziosi. Il pubblico di casa, al triplice fischio, fa festa evidenziando un binomio indissolubile con la formazione allenata da Cristiano Scazzola, in tripudio per avere piegato la resistenza della corazzata Catania.

All’esterno dell’impianto sportivo, lo scenario muta radicalmente. Si sconfina il limite della civiltà. Il pullman dei tifosi etnei viene bersagliato da pietre ed oggetti di varia natura. Sono momenti di tensione e paura, piove di tutto persino dai balconi nella zona adiacente. Ne fanno le spese anche le auto posteggiate nei paraggi. Ultras casertani cercano appositamente il contatto coi supporter rossoazzurri, tutto sembra quasi studiato per dare la caccia al catanese. Un agguato in piena regola. Per fortuna l’intervento della polizia evita il peggio. Accoglienza tutt’altro che amichevole riservata ai tifosi del Catania.

Scene vergognose, di ordinaria follia, che allontanano sempre di più le famiglie dagli stadi, in risposta ai pareri di tanti organismi istituzionali che propongono l’eliminazione delle barriere. In taluni contesti sono stati ottenuti proficui risultati ma è ancora troppo lunga la strada da percorrere. Il problema della violenza dentro e (specialmente negli ultimi tempi) fuori lo stadio ha una radice culturale.

Evidentemente non si comprende ancora la vera essenza dello sport, da intendersi come divertimento e spettacolo. Di certo quanto accaduto a Caserta non può passare inosservato, non rappresenta un bello spot per il calcio nazionale e locale. L’auspicio è che gli organi competenti prendano provvedimenti esemplari e puniscano duramente i colpevoli, perchè questo non è calcio.

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