In sede di presentazione degli sponsor di riferimento, l’Amministratore Delegato del Catania Pietro Lo Monaco si sofferma anche su altri aspetti nella Sala Conferenze di Torre del Grifo Village. Queste le parole di Lo Monaco evidenziate da TuttoCalcioCatania.com:
“Speriamo nel salto di categoria. Non ci nascondiamo, dobbiamo provarci. Questo lo facciamo grazie al fatto di avere approntato una rosa competitiva, di avere uno staff tecnico voglioso di fare, d’imporsi. Grazie al fatto di avere una tifoseria che vive per questa squadra e, ci aspettiamo, numerosa ed appassionata. Grazie anche al ricompattamento del settore d’informazione, la stampa, una delle cinque componenti basilari. Grazie soprattutto a chi ha deciso di seguire il Catania in quest’avventura.
“Di Grazia? E’ bravino ma piccoletto quando lo presi, mi dicevano. Io credo in lui. E’ un figlio del Catania, destinato a morire calcisticamente nella sua terra.
Io i calciatori li ho sempre trattati come persone capaci di prendersi le loro responsabilità e mi riterrò soddisfatto solo quando il Catania sarà tornato in Serie A e rivedrò lo stadio pieno. Il giorno dopo io non ci sarò più. Adesso penso solo al fatto che c’è tanto da lavorare. Bisogna ricompattare, ricostruire, rimettere in piedi i cocci di un vaso che si era rotto ed ha rischiato di scomparire. Vogliamo ripristinare un certo modo di essere. Gli ultimi anni hanno suscitato qualche perplessità”.
“Avere due Over in più in organico ci farebbe sicuramente comodo, ma già due anni fa la Lega Pro aveva avvisato che ci sarebbe stata una riduzione del numero. Capisco che il campionato comporti dei costi gestionali pazzeschi, per noi che giochiamo al ‘Massimino’ più o meno paragonabili alla A. Vero è che vengono meno quasi 130 posti di lavoro, ma fossi nell’Assocalciatori mi preoccuperei di altro. Bene fa Gravina ad imporsi e dire che la Lega non farà passi indietro”.
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