Un Catania che sappia cambiare pelle quando la situazione lo richiede. Anche grazie al contributo offerto dagli esterni. Sia in caso di 3-5-2 che di 4-3-3, 4-2-3-1 o 4-2-4, il tecnico rossoazzurro Cristiano Lucarelli chiede un gran lavoro sulle corsie laterali. Qualora il Catania optasse per lo schieramento difensivo a tre, agli esterni di centrocampo spetterebbe il compito di macinare chilometri padroneggiando in fascia nelle due fasi (possesso e non possesso) attraverso un notevole dispendio di energie.
Esposito o Semenzato da una parte, Djordjevic o Manneh dall’altra, dovrebbero evidenziare tanta corsa e resistenza. In misura maggiore rispetto a quanto farebbero con una possibile linea difensiva a quattro. In questo caso, infatti, darebbero prevalentemente manforte al reparto arretrato seppure nella consapevolezza di dovere creare superiorità numerica in avanti quando necessario.
Nello specifico il ruolo chiave lo assumerebbero gli esterni d’attacco. Pensiamo a gente di gamba come Russotto e Di Grazia (nella foto, ndr), abili a saltare l’uomo ed a creare situazioni d’imprevedibilità negli ultimi metri. A prescindere dal modulo adottato, comunque, fase difensiva ed offensiva andrebbero calibrate nella giusta misura. Determinando un contesto tattico di equilibrio complessivo, che poi rappresenta la base essenziale per sviluppare un impianto di gioco considerevolmente efficace.
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