Presentazione ufficiale di Francesco Lodi presso la Sala Congressi di Torre del Grifo Village. Il centrocampista napoletano felice di avere fatto ritorno nella sponda rossoazzurra della Sicilia. Queste le parole di Lodi evidenziate da TuttoCalcioCatania.com:
“Catania è una sfida importante per me, mi metto a disposizione dei compagni dando tutto me stesso, fino all’ultima goccia di sudore affinchè si realizzino gli obiettivi prefissati. Ma c’è bisogno di tutti. Dei giocatori, di chi sta fuori, della tifoseria, di chi lavora nello staff. Questa è una città molto bella ma anche particolare, che ti dà e toglie. Non dobbiamo prestare attenzione, ad esempio, ai voti che ci attribuiranno i giornalisti. Si sa che se le cose non vanno per il verso giusto, le pagelle sono negative. Dovremo concentrarci esclusivamente su noi stessi”.
“Ho seguito il Catania sempre, anche quando non giocavo ad Udine, sentendomi spesso con il direttore Lo Monaco. Al 99% la sua presenza ha influito affinchè tornassi in Sicilia, l’1% lo svelerò quando avremo raggiunto l’obiettivo. Io sono molto legato a questa piazza ed ho scelto di tornare non per soldi, rifiutando tante proposte di altri club essendo ormai catanese d’adozione. La mia è una scelta di cuore, ci tengo a sottolinearlo. A gennaio avevo già fatto il trasloco ma non è stato possibile concretizzare il trasferimento, non per causa mia”.
“In questi giorni si respira un’aria molto diversa. C’è voglia di vincere ma siamo consapevoli di dovere essere uniti per centrare l’obiettivo. Insieme, uniti, possiamo raggiungere grandi traguardi. Tutti ci aspetteranno al varco, sarà un campionato difficile perchè per le avversarie sarà come affrontare la Juventus. In campo dovremo dare subito un’impronta importante, dimostrando che questa città ha voglia di tornare in alto dando il 120%. Ricordo che, ai miei tempi, tutta la panchina del Catania esultava dandoti l’idea di un gruppo molto unito. Ecco, ripartiamo da qui. Sapendo di raggiungere in ogni modo l’obiettivo prefissato”.
“Se esiste il rischio che non mi cali nella realtà della Serie C? Io ho giocato sia in A che in B. Non è un problema per me giocare in questa categoria. Si gioca con la testa e la voglia di arrivare primi, magari riceverò qualche calcio in più. E’ un campionato molto differente da quelli in cui ho giocato. Chi sa praticare questo sport, però, ritengo possa fare bene in qualsiasi serie. Poi sarà il campo a parlare. Eventualmente, se l’allenatore decidesse di non farmi giocare, non m’importerebbe. Conta il bene del Catania”.
“Un giocatore solo non può risolvere le partite, tranne che ti chiami Messi o Ronaldo. Personalmente metto a disposizione tutto il bene possibile per il Catania. Capisco i tifosi e sono orgoglioso di essere un punto di riferimento per loro. Le responsabilità mi sono sempre piaciute, le sento e me le prendo senza alcun problema. Sento il calore della gente, mia moglie è catanese. Mi manca solo il ritmo partita, ma sto bene fisicamente. Si sta lavorando in maniera soddisfacente ed è importante per me svolgere il ritiro. Facciamo un grande lavoro con il prof. Bartali”.
“In questi anni per il Catania è pesata la penalizzazione in classifica, e anche tanto psicologicamente. Succede per qualsiasi realtà. Noi calciatori dobbiamo riportare i tifosi allo stadio. Risultati e maglia sudata determineranno questo. Mister Lucarelli si vede che è stato calciatore e possiede idee di gioco importanti. Ha entusiasmo, voglia, si è approcciato bene. Ogni giorno ci trasmette la sua mentalità propositiva. Mentalità che dovremo avere sempre, a prescindere dall’avversario e dai moduli. Gli uomini fanno la differenza, non i sistemi di gioco adottati”.
“Se sarò il leader? Si dimostra coi fatti. Non c’è bisogno di urlare sul rettangolo di gioco o fare scenate. Io mi ritengo umilissimo, vengo da una famiglia molto umile. Ai più giovani ho detto che possono tranquillamente farmi delle domande. Sono sempre a loro disposizione, soprattutto nei momenti più importanti e difficili”.
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