Ammenda di 7.500 euro inflitta alla Vibonese. Questa la decisione del Giudice Sportivo dopo la disputa del derby col Catanzaro che ha sancito la retrocessione della squadra di Vibo Valentia in Serie D. Secondo quanto messo a referto, “al termine della gara quattro persone non identificate, ma riconducibili alla società, presenti sul terreno di gioco, avvicinavano minacciosamente l’arbitro con il chiaro intento di venire a contatto fisico, prontamente fermate dalle forze dell’ordine; a questo punto i medesimi rivolgevano all’arbitro reiterate frasi offensive e gravi minacce; rientrando negli spogliatoi l’arbitro veniva raggiunto da numerosi getti d’acqua lanciati dai sostenitori della società Vibonese; rientrato negli spogliatoi l’arbitro veniva raggiunto da ulteriori insulti e minacce da persone non identificate, ma riconducibili alla società che colpivano più volte con calci e pugni la porta dello spogliatoio; tale comportamento veniva reiterato dai medesimi soggetti mentre l’arbitro abbandonava gli spogliatoi e raggiungeva l’autovettura e, una volta salito, la stessa autovettura veniva raggiunta da calci e pugni, il tutto avveniva in presenza di dirigenti della Vibonese che omettevano qualsiasi intervento; propri sostenitori, al termine della gara, lanciavano sul terreno di gioco diverse bottiglie di plastica semipiene d’acqua, una delle quali colpiva al braccio destro un collaboratore della procura federale, senza conseguenze”.
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