In occasione della conferenza stampa di presentazione del progetto “La Giovane Italia”, giunto alla sesta edizione, è intervenuto anche l’Amministratore Delegato del Catania Pietro Lo Monaco. Queste le parole del dirigente secondo quanto evidenziato da TuttoCalcioCatania.com:
“Noi negli anni siamo passati come la squadra degli argentini. In realtà non era così, bensì una società che a 360 gradi monitorava il panorama calcistico mondiale. Il settore giovanile va inteso come finalità, bisogna dare modo ai ragazzi di potersi misurare a livello professionistico. Come Prima Squadra siamo arrivati ai Play Off quest’anno, evidentemente non eravamo pronti ad arrivare fino in fondo ma abbiamo avuto la possibilità di lanciare diversi giovani come Manneh, Di Stefano e Graziano. Già in pianta stabile avevamo Parisi e Di Grazia. Questo vuole dire che c’è cura del settore giovanile. Cerchiamo di curare il prodotto preparato in casa nei minimi particolari. Purtroppo il nostro è un sistema viziato, spesso si è portati a creare prodotti avariati. I genitori diventano oppressivi, il ragazzino comincia a prendere vizi anzichè virtù. Le analisi non servono a nulla se poi non si cerca di adottare soluzioni concrete. Il problema italiano è strutturale. La Primavera italiana è due anni più grande, mediatamente, rispetto agli altri Paesi europei. L’Ajax ha in rosa addirittura dei ’99, ’96’ e ’97. Giocatori anche importanti, frutto di una scuola, di un modo di essere. Qua i ’98 li consideriamo ancora bambini!”.
“Oggi c’è stata l’assemblea dei soci, siamo rientrati nei parametri richiesti dalla Covisoc, un passo avanti importante. Ora ci attende un adempimento a fine mese, da qui a giugno sarà un correre continuo di adempimenti. Dobbiamo necessariamente ultimare i pagamenti ai giocatori, pagare l’Irpef, l’Inps. C’è un bel lavoro da fare. Le somme necessarie per la copertura di tutte le azioni da compiere saranno messe a disposizione nei tempi giusti. La maggioranza delle transazioni tramite la Fifa sono tutte ufficiali, tranne quella con lo Sporting Lisbona. Ci sarebbe qualche piccolo problema ad approvare l’accordo verbale preso a suo tempo con il direttore finanziario dello Sporting. Stiamo discutendo, addivenendo alla transazione con il club portoghese direi che siamo a posto con i debiti Fifa. Nell’ambito dell’affare Rinaudo ballano 1.4 milioni di euro. Se lo Sporting non addivenisse ad un’intesa, la somma andrebbe pagata subito”.
“Certi giornalisti sono ragazzotti. Invece bisogna sudare, lavorare. Non ci si possono inventare le notizie dall’oggi al domani. La gente legge i siti e molte minchiate, vedi Cozza diretto alle pendici dell’Etna… L’allenatore lo abbiamo già scelto. Si tratta di un profilo con esperienza per la Lega Pro e giovane, con voglia di affermarsi a livelli importanti. E’ un tecnico carismatico. Quando c’è passione e voglia di fare, grande predisposizione a sposare il progetto Catania, noi siamo ben felici. Cristiano Lucarelli? Fino al 30 giugno è contrattualmente legato al Messina”.
“Qualcuno si è messo in testa che la Lega Pro debba scomparire. E’ inammissibile che ci siano presidenti che ogni anno si svenano per potere mantenere un giocattolo in un mondo calcistico in cui la Serie C ha una sua valenza per spettatori e blasone. La formula dei Play Off ha dato interesse a questo campionato. Numerosi giovani provengono dalla C, bacino importante del nostro calcio. Se la Melandri vuole ridurre i fondi da destinare ai club di terza serie, significa che li vuole affossare. Se io penso a tutti gli sperperi che si fanno nel calcio italiano… Sospendere i campionati? Perchè no. Ci deve essere una presa di posizione forte”.
“Pozzebon punto fermo e Bergamelli via? L’attaccante è fermo come una casa davanti al terremoto della Scala Mercalli… aspettiamo di vedere l’evolversi delle cose. Bergamelli ha un contratto in scadenza, abbiamo formulato la nostra proposta per il rinnovo nei mesi scorsi ma ha voluto prendere tempo. Evidentemente ha altre esigenze. Mazzarani? Senza dubbio resta”.
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