Situazione caotica quella che si respira ai piedi dell’Etna per la compagine dell’Elefante. Andando oltre quelle che sono le vicissitudini societarie, le sofferenze dei tifosi alla luce dei non certo lusinghieri risultati prodotti dalla propria squadra e l’aria che si respira all’interno dello spogliatoio rossoazzurro, prendiamo in esame l’aspetto tecnico.
Premesso che la rosa allestita per questa stagione sia, almeno sotto il profilo individuale, da più parti ritenuta più che valida, allora ci si domanda quali possano essere le cause che influenzano la verve agonistica e caratteriale della truppa etnea, la mancanza reale di unione d’intenti, od ancora la coesione e compattezza che altresì dovrebbero caratterizzare il gruppo a disposizione di Giovanni Pulvirenti. Tutte domande di difficile interpretazione.
La rosa è abbastanza variegata, include elementi dotati di estro e fantasia, calciatori con esperienza di categoria (se non addirittura di livello superiore), e giovani talentuosi con tanta voglia di crescere, imparare e, perché no, stupire. Ma chi s’identifica al credo tattico del mister amalgamandosi al meglio per caratteristiche tecnico-tattiche, qualità ed affinità umane?
Si avverte la sensazione che anche giocatori del calibro di Messi, o chi per lui, faticherebbero a determinare il salto di qualità necessario per questa squadra. In Lega Pro troppi solisti non fanno la differenza, bensì il collettivo. Potrebbe essere utile avere il coraggio di schierare più di frequente chi ha avuto la possibilità di giocare soltanto in poche occasioni o giovani di talento, gente capace di assicurare maggiori motivazioni. Tanti i nodi al pettine che Pulvirenti dovrà per forza di cose sciogliere. Individuare la migliore formazione possibile non è mai stato così difficile.
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