Già finita l’avventura di Mario Petrone sulla panchina del Catania. Dopo la clamorosa sconfitta casalinga riportato col Melfi, alle pendici dell’Etna si verifica un’ulteriore sorpresa. Le dimissioni del tecnico napoletano a distanza di pochi giorni dalla disfatta di domenica scorsa, rappresentano un gesto di responsabilità molto forte.
Solo tre partite dirette da Petrone sulla panchina rossoazzurra. Dal deludente pareggio a reti inviolate contro il Taranto alla vittoria di Messina che aveva restituito entusiasmo all’ambiente fino ad arrivare, appunto, al tonfo interno con un avversario di gran lunga inferiore tecnicamente. Un ko che ha fatto molto rumore a Torre del Grifo.
Rabbia, scoramento e delusione stanno accompagnando questi giorni difficili in casa Catania. Il morale del gruppo è sotto i tacchi, nemmeno il più pessimista dei tifosi avrebbe potuto ipotizzare un Melfi vittorioso al “Massimino”. lo stesso Petrone per primo che, in settimana, aveva fatto lavorare sodo la squadra.
Era stata concessa anche l’apertura degli allenamenti ai tifosi approfittando dell’ecstasy generata dal trionfo messinese. Il campo, però, ha sconfessato tutto e Petrone, che la sconfitta non l’ha minimamente digerita soprattutto per le modalità che l’hanno caratterizzata, è rimasto fermo sulle proprie posizioni. Decisione presa e nessun dietrofront, provando con le dimissioni a rendere più tranquilla una situazione turbolenta.