Ai microfoni di Radio Studio Italia, intervistato da Igor Pagano in collaborazione con Donato e Livio Giannotta di TuttoCalcioCatania.com, è intervenuto telefonicamente l’ex centrocampista del Catania Damiano Morra, autentica bandiera rossoazzurra. Focus inevitabile sul momento di crisi attraversato dagli etnei.
Damiano, da qualche settimana il Catania ha lasciato la zona Play Off collocandosi al dodicesimo posto. Che succede?
“La situazione è peggiorata rispetto a qualche tempo fa. Tre sconfitte di fila sono gravi. La situazione è difficile. Ci sono problemi in tutti i reparti, ad eccezione del portiere. Il Catania ha incontrato tante difficoltà, dovute anche alla penalizzazione ed ai cambi alla guida tecnica. E’ una buonissima squadra ma qualche problema ci sarà, per forza di cose. La rosa del Catania è assai competitiva, ma se si perdono partite quasi non giocandole come leggo, evidentemente qualche errore è stato commesso. E’ impossibile che una rosa come questa non centri i Play Off. Sarebbe un fallimento totale”.
Play Off ancora possibili da centrare?
“Adesso bisogna cercare di lavorare per raggiungere in tutti i modi i Play Off. Io sono convinto che con più cattiveria, concentrazione e determinazione il Catania sia in grado di centrare i Play Off e giocarseli. L’Elefante non può stare in Lega Pro. In qualche maniera deve uscire da questa categoria, sta stretta persino la Serie B ad una piazza come quella rossoazzurra”.
I tifosi non sono contenti, comprendi il malumore del popolo rossoazzurro?
“Io conosco molto bene gli umori dei catanesi per avere vissuto in Sicilia e le critiche sono legittime. So quanto sia grande la passione per il Catania. Direi che sarebbe preferibile stare accanto alla squadra. Non vedo via di uscita. Se il pubblico non sostenesse i giocatori, sicuramente questi ne sentirebbero la mancanza. Le contestazioni, eventualmente, si fanno alla fine. Anche perché i giocatori rappresentano i colori rossoazzurri. La squadra dà sempre qualcosa di più con il sostegno dei tifosi, specialmente a Catania”.
Cosa fa la differenza in Lega Pro?
“E’ un campionato difficile. Non bastano i nomi. A volte fanno la differenza 5-6 giovani. Se non sei pronto ti sbranano, devi essere in grado di contrastare gli avversari, avere tanta voglia, giocare da squadra. Non è che se hai il blasone del Catania vinci automaticamente. Se non giochi concentrato e non rispetti l’avversario di turno diventa tutto complicato”.
Come può superare il Catania questo momento estremamente delicato?
“Dentro lo spogliatoio deve esserci unione d’intenti. Se non vi è amicizia tra giocatori e non si fa gruppo, la domenica non vinci. La società ha mille problemi. Lo Monaco ha fatto quel che ha potuto, le problematiche sono tante e la situazione non è facile da gestire. Io credo che, al di là delle critiche della stampa, dei tifosi e dei problemi societari, l’unione dello spogliatoio sia di fondamentale importanza. Altrimenti il Catania non va da nessuna parte. Un gruppo forte supera tutte le difficoltà ed alla fine il risultato lo tira fuori. In campo ci vanno sempre e comunque i giocatori. Tutti devono credere nel raggiungimento del traguardo. Il tifoso catanese ti premia se sputi sangue per la maglia, a prescindere dal risultato. Al momento forse manca l’attaccamento alla maglia che il tifoso vorrebbe vedere. Bisogna mettere l’anima in campo”.
Può essere una valida soluzione puntare maggiormente sui giovani in questa fase difficile?
“L’innesto eventuale di qualche giovane può dare freschezza atletica, corsa e cattiveria. Ma è l’allenatore che deve capire se questa squadra fisicamente sia arrivata ed esista una linea verde che può portare la spensieratezza di attaccare e difendere senza molti tatticismi. Se i giovani di valore ci sono e la vecchia guarda è in difficoltà, ritengo giusto dargli spazio”.
Si ringrazia Damiano Morra per la gentile concessione dell’intervista.
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