Sembra una vera e propria maledizione per il Catania. La ritrovata vittoria in trasferta nel sentito derby di Messina avrebbe potuto rappresentare il trampolino di lancio perfetto per continuare la risalita in classifica. Entusiasmo a mille, gioia orgasmica per i giocatori nello spogliatoio del “Franco Scoglio” (come da foto, ndr) e tifosi fiduciosi per il futuro.
Catania-Melfi era il classico appuntamento in cui si dava quasi per scontata una rotonda vittoria rossoazzurra contro un avversario ultimo classificato e pieno zeppo di limiti tecnici. A sorpresa, però, al “Massimino” sono stati i lucani a fare bottino pieno dando, in primis, una lezione d’umiltà al Catania. Un 2-0 secco e meritato che ha lasciato tutti a bocca aperta. Incluso mister Mario Petrone che ha, successivamente, rassegnato le dimissioni.
Il Catania lo ha rimpiazzato con Giovanni Pulvirenti, promosso in Prima Squadra, ma sia a Lecce che sul campo della Paganese l’Elefante ha proseguito il trend negativo tornando in Sicilia a mani vuote. Dopo Messina, il Catania ha conosciuto solo guai. La tappa messinese ha prodotto un incantesimo abbattutosi sulla formazione rossoazzurra. Il lavoro svolto a Torre del Grifo e la manifestata volontà di superare la delicatezza del momento non bastano, evidentemente, per risollevare un Catania che rischia di entrare in un tunnel senza via d’uscita.
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