Serata speciale per Ciro Capuano, quella del 29 marzo 2012. In occasione di un incontro tenuto da Nicola Legrottaglie, a cui hanno partecipato mille persone, presso la chiesa Apostolica Evangelica Pentecostale via S Maria della Catena è avvenuta la conversione di fede di Capuano, che l’ha commentata in questi termini:
“Prima ero un uomo diverso, il calcio finora mi aveva portato a essere la persona che non avrei mai voluto essere. Cedevo spesso alle tentazioni e non sapevo resistere. Un giocatore sembra abbia tutto, soldi, successo, invece non è così. La mia vera fortuna è stata quella di aver incontrato Gesù Cristo. Sette anni fa, a Bologna, io e Legrottaglie eravamo compagni di squadra, a volte scapestrati. Ho ritrovato, qui, un altro uomo. La mia vita, invece, non era cambiata. Non vivevo un momento favoloso, l’anno scorso. Un anno e mezzo fa io e la mia compagna ci eravamo lasciati. Mi ero innamorato di un’altra persona. Colpa mia, ma a volte facciamo scelte improvvise e non sappiamo quali conseguenze possano patire i tuoi cari. Ho deciso di raccontare pubblicamente tutto questo per dare un consiglio alle famiglie che stanno come stavo io qualche mese fa. C’è la speranza di rimediare, basta avere fede e rispondere ai messaggi di Dio”.
“Io e mia moglie seguivamo strade diverse, qualcosa è cambiato il 13 dicembre 2011. Ho trovato il Signore, improvvisamente. L’ho trovato dopo un Atalanta-Catania, in una piazzuola dell’autostrada che mi riportava a Pisa, a casa. Ero in auto, perso nei miei pensieri, deluso per non avere giocato. Legrottaglie mi aveva spesso invitato a discutere, a riflettere, ho sempre rifiutato. Non era una vita, quella, che interessava la mia persona. Mandai un sms a Nicola: ‘Ho bisogno di parlarti, ho bisogno di cambiare vita. Aiutami’. Immediata la risposta del compagno e amico: ‘Ti aspetto’. Noi calciatori siamo spesso arroganti, abbiamo tutto. Vogliamo tutto, anzi di più. Avevo solo voglia di donne e di discoteca. Ho cancellato tutto questo, così come le cattive amicizie. Viviamo in un mondo che va all’incontrario e va veloce, predilige l’effimero. A volte, però, capita di riflettere sugli errori e di redimersi. Io ho avuto la fortuna e gli aiuti al momento giusto”.
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