Fulmine a ciel sereno per il Catania, il ko ad Agrigento proprio nel momento in cui l’intero ambiente si aspettava la conquista dei tre punti contro l’Akragas. Tifosi rossoazzurri presenti in massa allo stadio “Esseneto”, avversario derelitto e facente i conti con problemi societari rilevanti, un organico smantellato a gennaio. Tutte componenti che lasciavano presagire un pomeriggio favorevole al Catania. Invece l’Akragas ha assicurato cuore e grinta al cospetto di un Elefante sonnecchiante.
A farne le spese l’allenatore Pino Rigoli, esonerato. Una scelta legittima perché il Catania, ancora oggi, non possiede una precisa identità di gioco. E’ carente sul piano del gioco e, soprattutto, incostante. Con particolare riferimento a quanto prodotto fuori casa. Bisognava dare una scossa e la società ha ritenuto opportuno provvedere alla sostituzione del tecnico di Raccuja. La stessa società che aveva scommesso ad occhi chiusi su Rigoli, rinnovandogli sempre la fiducia e ritenendo che potesse l’essere l’uomo giusto al timone della squadra.
I risultati, però, parlano chiaro. Il Catania non ha compiuto l’atteso salto di qualità, la piazza spingeva per l’esonero dell’allenatore e la dirigenza, dopo un’attenta riflessione, ha compreso che la scelta fosse inevitabile. Anche i calciatori, principali protagonisti sul rettangolo di gioco, hanno la loro fetta di responsabilità sull’esonero che rappresenta sicuramente una sconfitta per tutti.
Che uomo serio lo Monaco….con rigoli fino alla fine ……mondo sporco pieno di ipocriti ed incapaci.l’errore di rigoli …..avere accettato una Ferrari fusa come il Catania vedi i giocatori finiti come biagianti ad Agrigento era sempre a terra ,molto intelligente Lodi conoscendo l’ambiente è rimasto fermo.ieri rigoli il migliore adesso…..vergognatevi….nei play off ci siete lo stesso ma non avete squadra….forza akragas
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