Ha iniziato a correre sotto la pioggia come Maradona, nel nubifragio di Buenos Aires quando Martin Palermo segnò al 92′ contro il Perù, tenendo vivo il sogno Mondiale. Non si è tuffato, Diego Simeone, non ha abbracciato il suo portiere. È corso sotto ai tifosi, scaricando la rabbia, la tensione e la gioia per un momento atteso da tanto, anche se non ancora definitivo. E lo ha fatto anche per rendere omaggio alla tifoseria. Riferimento che va al mese di marzo 2011, quando il Catania riuscì a piegare la resistenza della Sampdoria allo stadio “Angelo Massimino” grazie ad una rete straordinaria di Cristian Llama, in Serie A.
Domenica pomeriggio, a Messina, lo ha imitato Mario Petrone. L’allenatore napoletano, quando Maks Barisic ha trovato la via del gol valido per il definitivo 1-2, ha cominciato a correre all’impazzata fino al raggiungimento del Settore Ospiti del “Franco Scoglio”. Una gioia incontenibile quella dell’attuale allenatore del Catania. Un’esultanza fortemente voluta dopo una settimana difficile e di tensione per i colori rossoazzurri. Petrone come Simeone, con il Catania già entrato nel cuore.
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