Va in archivio un 2016 dal significato rilevante per il Catania. Sotto il profilo dei risultati, la squadra rossoazzurra è passata dalla matematica salvezza ottenuta all’ultima giornata di campionato con Francesco Moriero in panchina al momentaneo nono posto dal sapore Play Off. Progressi, in questo senso, in confronto allo scorso torneo di Lega Pro con un bottino di 35 punti conquistati sul campo che non è malaccio. Rispetto alle potenzialità di cui il Catania di Pino Rigoli dispone, però, al di là della penalizzazione di 7 punti ci si attendeva legittimamente qualcosa di più.
Per quanto riguarda l’assetto societario, invece, il tanto discusso cambio di proprietà non si è concretizzato. La lunghissima telenovela Vergara è andata in archivio con una semplice visita dell’impresario messicano a Torre del Grifo ed un nulla di fatto. Finaria continua ad essere al timone della società ma con cambiamenti sostanziali nell’ambito dirigenziale. Su tutti il ritorno di Christian Argurio ma, soprattutto, quello di Pietro Lo Monaco.
In pochi avrebbero scommessero che l’Amministratore Delegato si riappacificasse con Antonino Pulvirenti, di fatto ancora proprietario del Calcio Catania. Una decisione di fare ritorno alle pendici dell’Etna dettata dall’amore mai sopito per i colori rossoazzurri, come sottolineato dallo stesso dirigente, pentitosi amaramente di avere abbandonato la “sua” creatura in questi anni difficilissimi per l’Elefante.
Una volta rimesso piede a Torre del Grifo, Lo Monaco si è immediatamente accorto del clima di disagio attraversato. Poco entusiasmo nel Centro Sportivo etneo, una concezione e filosofia di fare calcio ben diversa rispetto al passato e, soprattutto, una situazione debitoria difficilmente sostenibile. Il Catania ha seriamente rischiato la sparizione dal panorama professionistico. Con i debiti fino al collo e numerose pendenze da risolvere (vedi lo spinoso Caso Castro, ndr), pian pianino il club catanese ha affrontato le svariate problematiche provvedendo a ripianare circa 6 milioni di debiti.
Merito, in questo senso, anche del Presidente Davide Franco che, adesso, attende il decisivo ok delle banche per avviare l’iter completo per il via libera del piano industriale. Piano che prevedrebbe nuovi investimenti nell’ottica di rilanciare definitivamente il Catania e riportarlo, nel giro di quattro anni, nel paradiso della Serie A.
La realtà dei fatti dimostra che abbandonare la palude della Lega Pro è quanto mai impegnativo e difficile. Si tratta, però, anche di una sfida stimolante per Lo Monaco che ha riabbracciato il proprio figlio e, adesso, opera allo scopo di migliorarne le condizioni. A prescindere dalle ambizioni della squadra, necessario si rivela rinsaldare il club nel profilo finanziario. Non esiste futuro senza solidità economia, il ritorno del Catania nel calcio che veramente conta passa inevitabilmente da un deciso miglioramento dello stato di salute societario. La strada sembra essere quella giusta.
Il 2017 potrebbe rappresentare un’importante tappa di avvicinamento verso la normalità. Normalità che, in passato, ha prodotto risultati encomiabili e riscaldato il cuore di una tifoseria sinceramente appassionata. Una tifoseria meritevole di ben altri palcoscenici per il calore capace di assicurare a qualsiasi latitudine e di fronte a qualsivoglia tipo di minaccia. L’anno solare che sta per aprendo i battenti sarà davvero quello della svolta per i colori rossoazzurri della Sicilia?